
In Iran alcuni giovani stanno provando a mettere in discussione il governo di Ahmadinejad.
Un governo distintosi per aver isolato il proprio Paese attraverso una politica estera a dir poco minatoria e per aver fatto regredire la donna a mero strumento in mano degli uomini.
I giovani uomini e soprattutto le giovani donne iraniane, che hanno la forza e il coraggio di protestare, non ci stanno più.
E' nata così una vera e propria "Onda Verde" che non si riduce a un semplice corteo in sostegno del candidato democratico Moussavi, eliminato "a tavolino" dal duo Ahmadinejad-Khamenei.
E' molto di più, è un onda giovane che moralmente sta travolgendo l'arretratezza in cui si tenta di imprigionarla, non è una corsa all'occidentalizzazione, no, è una cavalcata verso la libertà.
L'Onda Verde non si doma, ci stanno provando in tutti i modi, ma i giovani vanno avanti, con la solidarietà, con Twitter, con il colore della speranza, un verde forte e vivo.
Hanno provato a manganellarli, ad arrestarli, a picchiarli.
Adesso hanno escogitato un sistema ancor più sadico per fare paura e per cercare di spegnere il grido della libertà.
Sparare a freddo, da un tetto, sulla folla che protesta.
Sparare sui manifestanti è una delle forme più vili e più efferate di reazione che il potere escogita, pur di non abdicare, pur di affermare la propria sanguinosa prepotenza.
Il potere c'è e vi spara, questo è il messaggio.
Chi è contro di noi, muore.
Cecchini dalle "camicie bianche" che dai tetti scrutano chi possa dare fastidio, chi rappresenti qualcosa per la folla e sparano senza pietà.
Questi spari fanno male come le cannonate di Bava Beccaris, uccidono la democrazia.
Sono convinto che i fucili non riusciranno a fermare l'Onda Verde: in Iran sta accadendo qualcosa di grande ed è nostro compito essere solidali con i ragazzi di Teheran.
Ce la farete, ce la faremo.
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