
Lo ha annunciato: smetterà.
Non avrebbe mai potuto fare un torto alla Juve, alla tifoseria, alla maglia che lo ha aiutato a vincere il pallone d'oro.
La "Furia Ceca" saluta tutti, con stile, con sobrietà e serietà, come ha sempre fatto.
C'era il rischio concreto che andasse all'Inter, ennesima beffona ordita da Mourinho.
Pavel ha deciso di non prestarsi, anche se ancora avrebbe potuto giocare almeno un' altra stagione da protagonista vero, non da ex calciatore stanco.
Non è stato mai appagato, neanche dopo il massimo riconoscimento di France Football, men che meno è stato ripagato, da una dirigenza juventina indegna della società che rappresenta.
Lui avrebbe voluto scorrazzare un altro pò sulla fascia, come fa da circa vent'anni, perché ha sempre corso, si è sempre sacrificato, è stato una prima donna inconsapevole, discreta, un signore che giocava per la Signora.
Pavel mancherà tanto a tutti gli juventini e a tutti coloro che vedono i grandi traguardi come risultati da raggiungere con sacrificio , tenacia, forza.
Un grande uomo, un grande motivatore, un vero numero 1.
Ancora non si capisce bene se (Fran)Cobolli Gigli deciderà, a furor di popolo, di richiamarlo in qualche ruolo dirigenziale o se si lascerà sfuggire ulteriormente l'occasione di dimostrarsi grato all'unico calciatore che da quando sta a Torino ha sempre dato tutto, forse anche di più.
Pavel, sei un grande campione, complimenti ancora.
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