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Flavia Pennetta: la farfalla cobra


Una ragazza di Brindisi che, invece di godersi lo splendido mare del Salento, decide in questo caldo scorcio d'agosto di stupire e di stupirsi , imponendosi sulla scena del tennis mondiale.
Dopo Los Angeles, la città bella e maledetta, si fa largo anche a Cincinnati, nel più operoso Ohio .
E va avanti, battendo non una qualunque, una pallettara o una pivellina.
Flavia decide di schiaffeggiare la pantera, miss Venus Williams.
Si impone con quel sorriso terribile che trasmette una falsa idea di sprovveduta bonta', per poi costringere le avversarie a inseguire il suo gioco preciso, chirurgico.
Una Monzon del tennis, non potente come il terribile argentino, ma egualmente perfetta, cattiva, letale.
La farfalla cobra, già compagna del rubacuori della racchetta, al secolo Carlos Moya, incanta gli italiani, così come Federica Pellegrini e Alessia Filippi.
Lo sport azzurro assume sfumature sempre più rosa e noi non possiamo fare altro che ammirare le nostre splendide amazzoni.

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Die Giftschiffe der kalabrischen Mafia

(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar