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Serie A II giornata: avere Leonardo e non sentirsi Giocondo


Avere Leonardo e non sentirsi per nulla Giocondo...
Galliani non riesce minimamente a simulare il beffardo, enigmatico (per usare un aggettivo abusato) sorriso di Monna Lisa.
L'Inter schianta il Milan, trattandolo come fosse il Monza in un amichevole estiva.
Nerazzurri superiori in tutto, persino eccessivi.
L'impressione è che Ibrahimovic sia alle spalle.
Il serbo-svedese stenta a decollare al Barcellona, squadra per la quale tifava sin da ragazzo, squadra dei suoi sogni e amenità varie.
Chissà che non sia costretto a dover pregare Moratti di riprenderlo...
Intanto la vecchia volpe portoghese infligge al Milan un colpo ben più pesante della sconfitta singola.
Questo tracollo segna un solco nel morale del Milan, incute un senso di inferiorità che difficilmente i rossoneri riusciranno a scrollarsi.
Leonardo come mister è alle prime armi, ma la squadra è alla frutta.
Ronaldinho e Gattuso veleggiano ai confini della più contorta psichiatria, Pirlo e Seedorf hanno la voglia di chi sia chiamato a fare jogging dopo il pranzo di Natale.
La distanza tra le due "cugine" è davvero troppa per parlare di lontana parentela.
Piace la Juve che si impone all'Olimpico.
La Roma è senza punte di ruolo, Spalletti si ostina a schierare Totti centrattacco, ma le ginocchia del capitano non reggono più simili responsabilità.
Il folletto delle meraviglie Diego si presenta in uno stadio difficile e ostile con una doppietta vellutata, incantevole, da stropicciarsi gli occhi.
A Torino non si vedeva un giocatore così dai tempi di un marsigliese che danzava insieme al pallone.
Forse è un pò presto per i paragoni, ma non è mai troppo presto per dare a Diego la definizione che merita: fenomeno.
Se ci aggiungiamo un ritrovato Buffon e un Felipe Melo che per determinazione somiglia al méntore Dunga e per eleganza a Vieira, la Juve si accredita sempre più come unica possibile rivale della variopinta corazzata interista.
Il Palermo manca un' ulteriore occasione per avvicinarsi allo scudetto....Zenga è così convinto di sè da far impallidire Bush figlio.
Non male il Parma dei ragazzini, su tutti quel Paloschi che il Milan ha frettolosamente girato, per poi rincorrere orgogliosamente Huntelaar....
Infine il Genoa: gli undici in campo sembrano il Real Madrid.
Gasperini merita una panchina ancora più grande e comoda. Chi gioca in Italia come lui?

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