Passa ai contenuti principali

Serie A III giornata: "Con quella faccia un pò così..."


"Con quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così che abbiamo noi, prima di andare a Genova"... Le note di Paolo Conte accompagnano Donandoni...
Genova, Tagliavento ( un nome da componente di barca più che un arbitro), il Genoa, Gasperini, Mesto che sembra Overmars e tante altre storie intorno.
In mezzo un Napoli che piace dal centrocampo in sù, ma che in difesa raggiunge i fasti del duo bianconero Legrottaglie - Molinaro contro il Chelsea a Londra.
Le città di mare, che mistero: Napoli piange, non piagnucola per orgoglio, ma è triste, quasi come il coach che la conduce, per un azzardo di Marino e De Laurentis.
Donadoni è dimesso, sempre opaco, rassegnato rispetto al fato, un personaggio omerico più che un allenatore, un uomo a cui la vita sembra aver riservato solo bocconi amari. Reja in confronto era Mourinho.
Il Genoa è uno squadrone e non sa di esserlo, o forse sì.
Impressionano su tutti Criscito ( che la Juve ha ceduto troppo in fretta) e Zapater. Impressionano perché nessuno li attendeva a questi livelli.
Impressiona di meno Rodrigo Palacio, da sempre un grande attaccante e non solo un codino di dubbio gusto estetico appiccicato su una chioma quasi scomparsa. Con "el loco" Palermo ha formato una supercoppia al Boca in questi anni, tanto da arrivare a fronteggiare il Milan stellare per un posto sul tetto del mondo.
Tiene botta la Samp, ormai "l'altra" squadra di Genova. E' lì con i rossoblu, ma sembra più scolastica, tradizionale, meno spettacolare del Genoa ( Cassano permettendo).
Una Juve supercinica espugna l'Olimpico per la seconda volta in due settimane, perde Diego per un pò, ma è felice per come è finita.
Il goal della Lazio poteva starci, quindi tutto sommato è andata bene, considerando anche il ritorno al goal di Trezeguet.
La condizione fisica del franco - argentino è a dir poco imbarazzante, avrebbe bisogno dell'accompagnatore.
Giovinco la spara grossa, dicendo polemicamente che se fosse straniero giocherebbe di più...Il riferimento a Diego è così implicito da essere esplicito.
Se avesse il senso del goal, il dribbling ( "'a virgula" ),la scaltrezza e la freddezza di Diego, avrebbe già trascinato una squadra operaia tedesca in finale di UEFA e avrebbe già incantato mezza Europa.
Invece di Sebastian si ricorda una punizione sporca contro il Lecce, per cui cerchiamo di volare basso.
Eto'o fa un goal sensazionale, di quelli che Del Piero faceva tredici anni fa.
L'Inter non ha decisamente perso nulla nello scambio tra la pantera camerunense e lo svedesone irriconoscente.
Mercoledì c'è la supersfida - nostalgia, ne vedremo delle belle.
Il Milan infine, Ronaldinho infine.
E' come sentire Paul McCartney cantar male, senza voglia.
Viene da piangere quando i miti crollano.
Il Gaucho sembra alla frutta.

Commenti

Post popolari in questo blog

Lo sguardo verso l’accoglienza

Ringrazio ancora i miei amici Giorgio e Umberto Peta per avermi offerto l'occasione di partecipare al dibattito. Qui di seguito l'articolo pubblicato da "Il Quotidiano della Calabria" il 3 gennaio scorso. "Multiculturalismo ed accoglienza: uno sguardo verso l'Altro” è stato il tema della manifestazione organizzata dall'associazione culturale “Caraffaime”, patrocinata dall'amministrazione comunale e svoltasi nella sala consiliare di via Scanderbeg Peta nell'ambito del programma per le festività natalizie. L'incontro è stato articolato in tre momenti: degustazione dei prodotti di altre nazionalità, un dibattito e la proiezione del film “The Millionaire”. Alla prima fase dell'iniziativa hanno contribuito, offrendo piatti tipici, cittadini stranieri, provenienti dalla Russia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dall'Albania e altri residenti che hanno preparato dolci della tradizione arbereshe. È seguita una conferenza, introdotta e moderata d...

Vaffanculo in dialetto veneto

Solito schema: prima la sparano grossa, poi smentiscono. La Lega ci abitua da anni a questo strano gioco degli insulti, che vede per protagonisti attori sempre diversi, giovani furenti padani che , armati della loro tronfia ignoranza, inveiscono contro gli operai, gli insegnanti, i magistrati, i medici, gli intellettuali del Sud. Prima abbaiano, in quel loro italiano scomposto che nessuno osa correggere (perché vengono dal Nord, dal profondo e tetro Nord), e poi si arroccano dietro smentite di circostanza quando capiscono di aver esagerato e il loro elettorato è ben placato. "Quel Bossi lì gliele canta a Roma, altroché!" E via, tutti a bere grappini con la lacrimuccia che nostalgicamente ricorda quella volta che in Val Brembana il Borghezio ha fatto quel comizio e quella volta che il Salvini faceva il coro contro i napoletani.... E' triste che un partito, composto da esponenti simili a i fedelissimi dell'Attila interpretatao da Abbatantuono, sia al Governo in Italia....

Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia". L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da " The Ruling Companies ", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni. Il titolo originale del libro, nella versione USA, è " Democracy in Decline. Rebuilding its Future " ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti. Kotler, come noto, è il padre del marketing , il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense. In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia. E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in ca...