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SerieA goals: Il destino a ritroso


Fino a qualche anno fa il destino della Juve era vincere.
Sin dalla sua nascita, la squadra della potente Torino industriale aveva come obiettivo quello di primeggiare nel nostro Paese, ancor prima che vincere in Europa, obiettivo per definizione dell'Internazionale.
La Juve, tra critiche più o meno meritate, ha vinto un'enormità di scudetti.
Comunque, anche al netto dei titoli più discussi, ogni anno c'era, come il Natale, come la Germania ai Mondiali, solida e determinata a vincere lo scudetto.
Anno 2009: il destino sembra aver invertito la propria rotta, smarrito dietro a una squadra di spazza-palloni che non riesce a costruire neanche un'azione in uno stadio accogliente per natura, "La Favorita".
La Juve si lascia impressionare dal Palermo, non dal Barcellona.
Pastore e Miccoli diventano imprendibili e Zebina e Chiellini recitano la triste parte di chi goffamente soccombe.
Il migliore in campo per i bianconari è Buffon, circostanza che si ripete da troppe volte.
In più Ferrara, grazie alla sua consumata esperienza da tecnico, opta per il cambio suicida Diego-Chiellini, togliendo alla Signora anche quel residuo di brillantezza rimasto nell'organico.
Così lo scudetto non solo non si vince, ma è anche proibito sognarlo.
L'unica squadra messa peggio è il Milan, divorato dalla propria fama.
Il Milan e la Juve sembrano Montano e Rosolino, figure giunte alle glorie olimpiche e successivamente inabissatesi nella propria vanità.
L'Inter, creata dal "cattivo tenente" Mourinho, dimostra invece di essere una grande squadra, vince al '92 quando i riflettori si stanno spegnendo.
E' nel DNA di tutte le formazioni di livello tramutare in vittoria pareggi quasi obbligati, se non sconfitte meritate.
Totti incanta con una sola gamba a Roma e beffa il Napoli, ostinatamente condotto da Donadoni.
Un allenatore con il piglio di Braccobaldo non può fornire alla squadra la carica che serve in questo periodo.
De Laurentiis deve comprenderlo, invece di far passare il solo Marino per la causa di ogni male.
Complimenti al Chievo, infine.
Squadra costruita con pochi soldi da Mr. Paluani, ma molto gagliarda.
E' una piacevole realtà.

Commenti

  1. grande sornione....il cambio è Diego De ceglie....tolto anche camoranesi la palla agli attacanti chi la davA? buffon?....mah
    d.

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  2. Il nostro "uomo dell'ultimo passaggio" è Chiellini....nel senso che in genere poi la palla va fuori...

    RispondiElimina

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