Passa ai contenuti principali

Alleanza per se stesso


Persino Fini, nei suoi empiti di ultrademocrazia ( che avrebbero fatto passare Gandhi per un brutale aguzzino), aveva deciso di porre fine all'esperienza di "Alleanza Nazionale", con quel nome ancora cosi' fascista da suscitare lugubri ricordi e paventare preoccupanti prospettive.
Decise, senza pensarci troppo, di approdare nel "Partito delle Liberta'", il megacontenitore al servizio del manipolatore multimediale di Arcore.
Adesso Rutelli, dopo aver indebolito ulteriormente il Partito democratico, reo di non avergli concesso un posto al sole simil-Capalbio, decide di mettere su' una gran bella accozzaglia di esperienze completamente differenti e di dare ad essa un titolo degno: "Alleanza per l'Italia".
Pero' , che bella trovata...Si inizia con il piede giusto, con un nome che evoca "Alleanza Nazionale"....Non male per uno che fino a due minuti prima era nel Partito democratico.
E' un'Italia troppo balorda per essere vera, amici

Commenti

Post popolari in questo blog

Lo sguardo verso l’accoglienza

Ringrazio ancora i miei amici Giorgio e Umberto Peta per avermi offerto l'occasione di partecipare al dibattito. Qui di seguito l'articolo pubblicato da "Il Quotidiano della Calabria" il 3 gennaio scorso. "Multiculturalismo ed accoglienza: uno sguardo verso l'Altro” è stato il tema della manifestazione organizzata dall'associazione culturale “Caraffaime”, patrocinata dall'amministrazione comunale e svoltasi nella sala consiliare di via Scanderbeg Peta nell'ambito del programma per le festività natalizie. L'incontro è stato articolato in tre momenti: degustazione dei prodotti di altre nazionalità, un dibattito e la proiezione del film “The Millionaire”. Alla prima fase dell'iniziativa hanno contribuito, offrendo piatti tipici, cittadini stranieri, provenienti dalla Russia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dall'Albania e altri residenti che hanno preparato dolci della tradizione arbereshe. È seguita una conferenza, introdotta e moderata d...

Vaffanculo in dialetto veneto

Solito schema: prima la sparano grossa, poi smentiscono. La Lega ci abitua da anni a questo strano gioco degli insulti, che vede per protagonisti attori sempre diversi, giovani furenti padani che , armati della loro tronfia ignoranza, inveiscono contro gli operai, gli insegnanti, i magistrati, i medici, gli intellettuali del Sud. Prima abbaiano, in quel loro italiano scomposto che nessuno osa correggere (perché vengono dal Nord, dal profondo e tetro Nord), e poi si arroccano dietro smentite di circostanza quando capiscono di aver esagerato e il loro elettorato è ben placato. "Quel Bossi lì gliele canta a Roma, altroché!" E via, tutti a bere grappini con la lacrimuccia che nostalgicamente ricorda quella volta che in Val Brembana il Borghezio ha fatto quel comizio e quella volta che il Salvini faceva il coro contro i napoletani.... E' triste che un partito, composto da esponenti simili a i fedelissimi dell'Attila interpretatao da Abbatantuono, sia al Governo in Italia....

Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia". L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da " The Ruling Companies ", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni. Il titolo originale del libro, nella versione USA, è " Democracy in Decline. Rebuilding its Future " ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti. Kotler, come noto, è il padre del marketing , il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense. In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia. E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in ca...