Passa ai contenuti principali

La Signora triste


Avere Diego, Melo, Cannavaro, Grosso e Caceres in più e giocare peggio dello scorso anno.
Non era facile. L'anno precedente la Juve aveva espresso probabilmente il peggio del proprio calcio. Era dai tempi di Maifredi che non si vedeva una Signora così remissiva, impaurita, smarrita, distratta. Tuttavia era una Juve in cui giocava come titolare inamovibile Molinaro e in cui Legrottaglie doveva far finta di essere un difensore di valore.
Era una Juve a nozze con i fichi secchi.
Quest'anno sono stati sprecati i proclami, i tipici proclami estivi, quelli che non trovano mai riscontro quando il calcio vero comincia a fare capolino.
Una volta l'Inter era maestra negli slogan d'agosto, si diceva che fosse la più forte squadra del mondo da giugno a settembre.
Quella pesante eredità è stata adesso raccolta dalla Juve, affidata a un amico dei calciatori, un bravo ragazzo, ma tutto fuorchè un allenatore di prima fascia.
Era improbabile fare peggio di Ranieri, Ciro ci è riuscito in pieno.
E' triste vedere la Juve strapazzata da Nenè, umiliata da Matri ( ex riserva di Acquafresca).
Perché acqua fresca è la Juve, niente di più.
L'Inter viene sovrastata dal Barca e la Juve sembra Pollicino rispetto ai nerazzurri.
Cosa succederebbe adesso se si scontrassero Barcellona e Juventus?
Finirebbe come quei vecchi incontri di boxe degli anni '30, sopsesi per manifesta inferiorità.
Povera Signora, come ti sei ridotta.
Beffata anche dal Milan, che riscopre Huntelaar, forse troppo frettolosamento bollato come un pacco da depositare in cantina.
Viene tirato fuori dalle segrete della panchina rossonera e sfoggia una classe inopinata.
Grandissimo pallonetto.
Complimenti infine a Gasperini.
Due mesi fa veniva descritto come il nuovo genio del calcio totale.
Fino alla settimana passata per molti era un inetto che faceva sbilanciare la squadra due volte più di Zeman.
Ha incassato lodi e critiche, con la stessa serenità, maturata in anni di durissima gavetta nelle serie inferiori.
L'ennesima prova che non bisogna arrivare a sederesi quando la tavola è già imbandita, ma bisogna innanzitutto saper lavare i piatti per diventare grandi cuochi.
Ferrara sta iniziando a capirlo.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Lo sguardo verso l’accoglienza

Ringrazio ancora i miei amici Giorgio e Umberto Peta per avermi offerto l'occasione di partecipare al dibattito. Qui di seguito l'articolo pubblicato da "Il Quotidiano della Calabria" il 3 gennaio scorso. "Multiculturalismo ed accoglienza: uno sguardo verso l'Altro” è stato il tema della manifestazione organizzata dall'associazione culturale “Caraffaime”, patrocinata dall'amministrazione comunale e svoltasi nella sala consiliare di via Scanderbeg Peta nell'ambito del programma per le festività natalizie. L'incontro è stato articolato in tre momenti: degustazione dei prodotti di altre nazionalità, un dibattito e la proiezione del film “The Millionaire”. Alla prima fase dell'iniziativa hanno contribuito, offrendo piatti tipici, cittadini stranieri, provenienti dalla Russia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dall'Albania e altri residenti che hanno preparato dolci della tradizione arbereshe. È seguita una conferenza, introdotta e moderata d...

Vaffanculo in dialetto veneto

Solito schema: prima la sparano grossa, poi smentiscono. La Lega ci abitua da anni a questo strano gioco degli insulti, che vede per protagonisti attori sempre diversi, giovani furenti padani che , armati della loro tronfia ignoranza, inveiscono contro gli operai, gli insegnanti, i magistrati, i medici, gli intellettuali del Sud. Prima abbaiano, in quel loro italiano scomposto che nessuno osa correggere (perché vengono dal Nord, dal profondo e tetro Nord), e poi si arroccano dietro smentite di circostanza quando capiscono di aver esagerato e il loro elettorato è ben placato. "Quel Bossi lì gliele canta a Roma, altroché!" E via, tutti a bere grappini con la lacrimuccia che nostalgicamente ricorda quella volta che in Val Brembana il Borghezio ha fatto quel comizio e quella volta che il Salvini faceva il coro contro i napoletani.... E' triste che un partito, composto da esponenti simili a i fedelissimi dell'Attila interpretatao da Abbatantuono, sia al Governo in Italia....

Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia". L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da " The Ruling Companies ", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni. Il titolo originale del libro, nella versione USA, è " Democracy in Decline. Rebuilding its Future " ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti. Kotler, come noto, è il padre del marketing , il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense. In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia. E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in ca...