
La Juve ride finalmente.
Fa finta di aver vinto contro l'Inter. In fondo la maglia è la stessa.
Certo, l'avversario sabato si chiamava Atalanta, come l'inafferrabile figura della mitologia.
La squadra di Totò Conte in realtà si è dimostrata non solo afferrabilissima, ma quantomai fragile in difesa.
Ecco allora che Camoranesi ha potuto per un giorno agire da compiaciuto Maradona e persino Poulsen ha fatto una figura garbata.
I problemi restano tutti, a giudizio di chi scrive.
Se la Juve ride, l'Inter non piange.
Un pareggio in casa con la Roma non è la fine del mondo.
Davvero da apprezzare la grinta dei giallorossi, sempre spavaldi a San Siro.
Un commento a parte merita Mirko Vucinic, l'eterno incompreso.
Come ha detto più volte Carlo Zampa, storico speaker romanista, "i go facili nu je piaciono a Mirko!".
Verissimo, il montenegrino si mangia goal impossibili da sbagliare, ma segna anche reti come quella di ieri sera, issandosi contro la forza di gravità.
Julio Cesar deve raccogliere il pallone, tuttavia all'inizio del secondo tempo ci pensa quel fulmine di Eto'o a riportare il risultato in parità.
Un pensierino anche al Bologna che coglie un'importante vittoria grazie al "Panterone" Zalayeta.
Secondo solo al bradipo per rapidità, Marcelo segna ancora in serie A.
Come sia possibile non si sa, però succede.
Intanto Zenga è sempre più vicino allo scudetto.
Commenti
Posta un commento