
E' umiliante: la sinistra si aggrappa a Fini pur di avere un riferimento contro Berlusconi.
L'obiettivo è stato raggiunto: annullare l'opposizione, ridurre tutto a una discussione interna da calibrare.
Il PD ripercorre una strada già battuta, non si sbilancia, si spegne pur di non rischiare.
E Berlusconi fa la parte del signore che deve mitigare quella vecchia birba di Fini, reo di affermare esplicitamente ciò che il centro sinistra non ha più il coraggio di dire.
Se non in forme del tutto inefficaci quali questo "No B-day", una specie di sequel di quel "V-Day" che non aveva prodotto alcunché, se non la possibilità di far diventare un comico, per pochi giorni, un interlocutore politico.
Ormai la situazione è chiara.
Berlusconi è un'anomalia politica non intaccabile dalle manifestazioni, come dimostrano illustri precedenti.
Non importa che la gente vada in piazza, più o meno numerosa, a dirgli di no.
Il problema è che non si avverte lo slancio propulsivo di un'alternativa, di una battaglia costante, da svolgersi anche nel povero Parlamento, ridotto a mero luogo di ratifica.
Il "No B -Day" permette solo a qualcuno di girare vestito di viola invece di essere rosso per la vergogna di lasciare l'opposizione a Fini.
Mentre gli organizzatori della manifestazione polemizzeranno con la questura sulle cifre di affluenza, Berlusconi imbonirà Fini, lo calmerà, come più volte fatto in passato.
Del resto il "coraggioso" paladino di Bologna ha sempre avallato tutte, ma dico tutte, le scelte dell'asse Berlusconi-Bossi.
E' Presidente della Camera grazie alla sua attitudine a rispondere sì al Cavaliere.
Prima o poi smetterà di polemizzare.
E al Centro-sinistra rimarranno solo due complimenti spesi invano.
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