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MELO aspettavo


Sa giocare a calcio.
Per Dunga è titolare inamovibile della nazionale brasiliana.
E' ancora giovane.
Avrebbe tutto per essere sereno, equilibrato.
Invece si fa espellere, perde palloni per frenesia ed è sempre agitato.
Perché?
Sono convinto, come molti, che Felipe Melo sia stato un grande acquisto per la Juve.
Non ci sono tanti incontristi con i piedi del ragazzo di Volta Redonda.
Nel suo ruolo vedo meglio solo Essien, Mascherano e Cambiasso.
A Firenze sono convinti del contrario: che lo scambio con Zanetti e Marchionni sia stata l'ennesima intuzione di Corvino.
Per ora ha ragione Pantaleo, ma speriamo che Melo divenga un centrocampista eticamente, e non solo tecnicamente, da Juve.
Il big match di domenica porta infatti il marchio della "sgomitata" del brasiliano ai danni del consumato commediante Balotelli, eccessivo per definizione e convinto di essere una specie di Cantona, senza aver ancora dimostrato nemmeno un quarto di quanto esibito dal marsigliese più geniale dopo Zizou.
La partita, troppo muscolosa per essere bella, è diventata accettabile solo per un grandissimo goal di Claudio Marchisio.
Il ragazzino quest'anno vuole fare sul serio, vuole diventare titolare azzurro.
Il goal di sabato è una bella voce da inserire nel curriculum.
La Roma trionfa nel derby grazie a un goal di Cassetti.
La Lazio avrebbe forse meritato il pareggio, ma adesso non è periodo.
Lotito non sembra molto propenso a spendere sul mercato di gennaio, l'impressione è che la stagione dei biancocelesti sarà una sorta di tango per le coronarie.
Al Milan-show basta un tempo per spazzare la Samp e basterà una gara garbata a Zurigo per andare avanti in Champions.
Finché il giocattolo gira, c'è da divertirsi.

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