Ringrazio ancora i miei amici Giorgio e Umberto Peta per avermi offerto l'occasione di partecipare al dibattito.
Qui di seguito l'articolo pubblicato da "Il Quotidiano della Calabria" il 3 gennaio scorso.
"Multiculturalismo ed accoglienza: uno sguardo verso l'Altro” è stato il tema della manifestazione organizzata dall'associazione culturale “Caraffaime”, patrocinata dall'amministrazione comunale e svoltasi nella sala consiliare di via Scanderbeg Peta nell'ambito del programma per le festività natalizie.
L'incontro è stato articolato in tre momenti: degustazione dei prodotti di altre nazionalità, un dibattito e la proiezione del film “The Millionaire”.
Alla prima fase dell'iniziativa hanno contribuito, offrendo piatti tipici, cittadini
stranieri, provenienti dalla Russia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dall'Albania e
altri residenti che hanno preparato dolci della tradizione arbereshe.
È seguita una conferenza, introdotta e moderata da Nicoletta Sciumbata, dell'associazione “Caraffaime”, a cui hanno partecipato il sacerdote don Angelo
Comito, responsabile della Caritas diocesana, Antonio Soriero, segretario dell'associazione “il Campo”, Maria Francesca Graziano e Giovanna Nanci dello sportello linguistico provinciale.
Sciumbata ha presentato la serata riferendo che scopo dell'iniziativa era quello di
relazionare gli stranieri sparsi nel territorio dei residenti, con l'auspicio che si
possa continuare in questa direzione.
Il religioso si è soffermato sull'importanza dell'integrazione e sul senso dell'incontro con le difficoltà dell'Altro.
Per don Angelo non basta soltanto una sporadica solidarietà volta al dono
occasionale di risorse alimentari, ma occorre rivolgere l'attenzione costante al
profugo, allo straniero o all'extracomunitario.
Graziano ha discusso storicamente la presenza degli arbereshe in Calabria e dell'orgoglio degli stessi albanesi che, arrivati nella nostra regione, non hanno rinunciato alla propria identità e inoltre si sono perfettamente integrati con il
nuovo territorio e con gli italiani fino a partecipare ai moti risorgimentali del
1861. La stessa Graziano ha concluso argomentando sul successivo cambiamento
che ha coinvolto soprattutto l'uso della lingua nel periodo fascista.
Soriero ha parlato dell'esperienza dell'associazione di cui fa parte e dell'impegno
del progetto ideato dalla stessa e denominato “Nassiriya”. Ha rivolto ,
inoltre, un pensiero ai ragazzi iraniani in questo difficile momento.
Nanci, laureata in lingua albanese, ha esposto le ragioni del suo attaccamento
alla cultura arbereshe a cui non appartiene, ma da cui è rimasta affascinata
all'università, coltivando successivamente la passione attraverso viaggi
studio e lo sportello linguistico.
Aperto il dibattito, ha preso la parola Giulio Peta che ha ricordato l'accoglienza
che la comunità di Caraffa ha riservato nel 1991 ai profughi albanesi, ospitando alcune famiglie.
Riferimenti all'Europa, alla storia italiana e della stessa Caraffa, come l'episodio che vede protagonista A.J.Strutt, pittore inglese che nel maggio del 1841, nel
paese arbereshe, fu derubato da alcuni residenti, e ancora alla situazione contemporanea sono stati espressi dal presidente di “Caraffaime”che ha parlato
di “un binocolo spesso capovolto con il quale si vedono le cose a distanza senza possibilità di cogliere le differenze,necessarie per parlare di multiculturalismo”.
Hanno curato l'evento Francesco Graziano, Steve e Nicoletta Petruzza, Eros
Scerbo, Faustino e Francesco Graziano, tutti dell'associazione “ Caraffaime"
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