Continua a minacciare il mondo.
Cerca di insinuare la logica della paura.
Per una volta è il caso di non pensare solo agli affari di casa nostra.
La notizia che Ahmadinejad abbia annunciato di voler procedere con l'ulteriore fase di arricchimento dell'uranio sa di intimidazione.
A un mondo che non accetta le sue prevaricazioni, ai giovani che vengono massacrati in silenzio in Iran.
Un silenzio rotto solo da Twitter e da quel poco spazio che la televisione concede ancora alla rivoluzione verde.
Naturalmente a far paura non è Ahmadinejad, ma la sottocultura coltivata dal leader iraniano.
Una sottocultura che approfitta di modelli occidentali che non rappresentano l'occidente per fomentare l'odio e spaccare il mondo.
Proprio Twitter invece ci aiuta a tenerlo unito e a sentire la voce dei giovani studenti iraniani che sono altro da Ahmadinejad.
Non facciamoci convincere che l'Iran sia quello o che, peggio ancora, il mondo arabo sia quello.
Non lasciamo che un Borghezio qualsiasi porti a casa le sue facili equivalenze.
Sosteniamo i giovani iraniani, parliamo della "Green revolution", contrastiamo il messaggio di Ahmadinejad.
L'uranio arricchito spaventa, ma mai quanto un mondo impoverito.
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