
Quel che resta della Juve e' stato umiliato ieri sera, pesantemente, allo stadio San Paolo di Napoli.
Una squadra quasi imbarazzata per essere passata in vantaggio si e' presentata supina agli 80 minuti successivi di calvario, per chi abbia ancora un qualche affetto per la casacca bianconera malgrado Blanc, Melo, etc...
80 minuti di solo Napoli, senza se e senza ma.
Dall'altra parte una squadra che subiva senza vergogna, quasi godendo della propria condizione.
La maglia di Boniperti, Sivori, Baggio, Zidane stracciata dai graffi di un Napoli notoriamente combattivo tra le mura amiche.
Tra gli zebrati si segnalava particolarmente per la propria pervicace inettitudine Jonathan Zebina, il ballerino John di una difesa davvero travolta.
Il francese non ne azzecca una, riproponendo i fasti delle stagioni romane, quando veniva fischiato regolarmente per 90 minuti.
Zebina si permette di ignorare 2/3 volte il giocatore piu' avanzato del Napoli, trascura la propria zona di competenza e balla, anzi traballa ad ogni dribbling, contrasto, colpo di testa.
L'insicurezza fatta uomo, la scelleratezza di credersi anche forte.
Se solo avesse un decimo del carattere di Hamsik (il quale sbaglia un rigore e poi gioca in maniera tanto "cattiva" da trovare il goal), Zebina sarebbe gia' solo per questo un ottimo giocatore.
Se poi avesse il piede, il cuore, il cervello di Hamsik, ma forse anche di Grava, la Juve non sarebbe cio' che e': una confusa poltiglia di strisce bianche e nere.
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