Si assiste al tentativo costante, da parte dei leghisti, di demolire i simboli dello Stato.
L'inno, Roma, adesso persino la nazionale.
L'ultima dichiarazione di Bossi, volutamente provocatoria e volta al sensazionalismo, suona come eco pesante delle esultanze smargiasse di Radio Padania al goal del Paraguay, durante la prima giornata del mondiale.
La sottovalutazione costante delle manifetazioni leghiste e' uno dei biglietti da visita di Berlusconi, sempre bonario nei confronti di quei "ragazzacci" vestiti di verde.
La nazionale padana, il "Va pensiero" di cui si e' impadronito Zaia, Bossi che farnetica.
Questa e' l'Italia oggi.
O quel che ne resta.
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