
Sono passati 18 anni dalla strage di via D'Amelio.
Oggi abbiamo tutti il dovere di ricordare i giudici Borsellino e Falcone, i due grandi eroi italiani simbolo della lotta alla criminalità organizzata e all’illegalità diffusa che troppo spesso condiziona e cerca di soffocare il Mezzogiorno d’Italia.
Proprio oggi, però, vorrei ricordare anche il giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, scomparsa con lui nel vile attentato di Capaci.
La vorrei ricordare, riportando la motivazione con cui la Repubblica Italiana le ha conferito la Medaglia d'oro al valor civile:
«Giovane Consigliere della Corte d'Appello di Palermo, consorte del giudice Giovanni Falcone, pur consapevole dei gravissimi pericoli cui era esposto il coniuge, gli rimaneva costantemente accanto sopportando gli stessi disagi e privazioni, sempre incoraggiandolo ed esortandolo nella dura lotta intrapresa contro la mafia. Coinvolta, insieme al Magistrato, in un vile e feroce agguato, sacrificava la propria esistenza vissuta coniugando ai forti sentimenti di affetto, stima e rispetto verso il marito, la dedizione ai più alti ideali di giustizia.» Capaci, 23 maggio 1992
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