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Settimana della poesia/ "Mi piaci quando taci" (P. Neruda)



Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

Commenti

  1. vorrei suggerire Montale

    Dicono che la mia

    sia una poesia d'inappartenenza.

    Ma s'era tua era di qualcuno;

    di te che non sei più forma, ma essenza.



    Dicono che la poesia al suo culmine

    magnifica il Tutto in fuga,

    negano che la testuggine

    sia più veloce del fulmine.



    Tu sola sapevi che il moto

    non è diverso dalla stasi,

    che il vuoto è il pieno e il sereno

    è la più diffusa delle nubi.



    Così meglio intendo il tuo lungo viaggio

    imprigionata tra le bende e i gessi.

    Eppure non mi da riposo

    sapere che in uno o in due noi siamo una sola cosa

    ;)
    ciao Anto!

    Marinetta

    RispondiElimina
  2. Grazie mille, Marinetta.

    La pubblicherò subito!

    Ciao!

    RispondiElimina

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