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L'intervento di Antonio Soriero in occasione della presentazione de "Il meglio è passato"


Italo si presentò all’improvviso alla mia mente come l’interprete di tanti volti visti al Bingo.
Un interprete “assente”, ma presente (in maniera quasi ossessiva) nella mia testa.
Italo voleva essere descritto, raccontato.
Era il simbolo di quel mondo sommerso che continuava a perdere e provava a esistere, vivendo in una nicchia: questo è il Bingo.
Un rifugio sicuro in cui non è possibile essere giudicati davvero perdenti.
Perché non c’è il tempo del giudizio.
Le partite si avvicendano, proseguono inesorabili.
E’ un po’ come se il Bingo fosse il “Pifferaio magico” di uomini e donne dirette verso il baratro della sorte.
Sembra paradossale per chi non conta affidarsi ai numeri…..
Una volta sbucato Italo, protagonista (un po’ mancato per vocazione….) nella “selva” del Bingo, la sfida aperta era quella di spezzare la sua routine.
Come spesso accade, nella vita ancor prima che nei libri, anche ne “Il meglio è passato” è l’amore a sconvolgere gli schemi.
L’amore per Monica, così lontana e così vicina a Italo, un amore nato all’alba a viale Trastevere.
Un viale magico, sporcato dalle foglie cadute in autunno e ripulito dalla brezza in primavera.
Un viale che descrive bene le stagioni di una vita.
Non poteva che essere quello il luogo dell’incontro.
Monica, come ben sa chi ha già letto il libro, non nasce sola come personaggio.
Ha Ginevra, la figura perno del libro che sarà il filo conduttore della narrazione fino all’epilogo.

Ma Ginevra esiste?
A mio giudizio non è così importante focalizzare l’attenzione su questo.
E’ importante concentrare il ragionamento, nel tempo che si vuole dedicare al libro, sull’essenza della felicità.
La ricerca della felicità effettiva che si oppone alla vincita effimera, al mondo fasullo.
Sullo sfondo l’immane umanità di Roma: la città che libera dalla provincia italiana, ma che può essere troppo eterna come è per Italo, prima di incontrare Monica.
Cos’è la felicità in breve?
Solo l’amore o è anche la consapevolezza di se stessi, l’affermazione della propria volontà (come per il fioraio Marek).
Forse la felicità si ottiene solo con il sacrificio, come per il benzinaio Josè.
Forse si è felici quando sono felici le persone a cui vogliamo bene.
Per il futuro di Ginevra Italo vince se stesso. Sconfigge le sue paure.
Ecco, per me è questo la felicità: la rivincita sulle paure.
Constatata anche dal Signor Alfredo, una figura autorevole quanto inquietante, un angelo custode che ci fa capire che proprio quando il meglio sembra essere passato, sta per arrivare.

Antonio Soriero

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