
A Torino ho visto gente che ha tirato fuori l'orgoglio.
Gente che ha voluto anche rischiare per i prori diritti, in controtendenza rispetto all'Italia assuefatta dalle affabulazioni, piegata sotto i colpi "soavi" degli omaggi di Signorini al Premier.
E' stata difesa la dignità degli operai metalmeccanici.
La FIOM si è rivelata molto più coraggiosa di partiti che sulla carta rappresentano la sinistra e nei fatti la ignorano, impegnati ad attrarre l'UDC.
Come gli studenti che in questi mesi hanno gridato nelle piazze il loro bisogno di riprendersi il futuro, così gli operai , molti con un solo reddito (il loro) in famiglia, quasi tutti con figli, hanno attestato con un "NO" la loro contrarietà a una "Marchionnocrazia", a una visione del mondo da burattinaio che sposta i pupi da un teatrino all'altro, con indifferenza e con il solo fine che lo spettacolo riesca.
The show must go on, ma discutendo. Con una parte forte. Con delle persone che hanno anima,che credono in qualcosa. E non hanno paura di dire "NO".
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