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Disoccupazione giovanile al 29% a dicembre, nuovo record da gennaio 2004


(Fonte: "Il Sole 24 Ore")


Il tasso di disoccupazione in Italia è rimasto stabile all'8,6% a dicembre con una variazione nulla rispetto al mese precedente. Lo stima l'Istat spiegando che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) continua a salire e si attesta al 29% (+0,1 punti percentuali su novembre e +2,4 punti percentuali su dicembre 2009), nuovo record da gennaio 2004, inizio delle serie storiche mensili.
Se il tasso di disoccupazione rimane invariato su novembre, a confronto con dicembre 2009 registra, invece, un aumento di 0,2 punti percentuali, fa sapere sempre l'Istat. Il numero delle persone in cerca di occupazione è pari a 2,146 milioni. Inoltre, a dicembre, il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni (14,905 milioni di persone) sale dello 0,1% rispetto sia a novembre sia a dicembre 2009, con un tasso di inattività pari al 37,6%, che risulta invariato rispetto al mese precedente e in diminuzione rispetto a dicembre 2009 (-0,1 punti percentuali). Guardando a chi ha un posto, le persone occupate a dicembre 2010 sono 22,924 milioni. In proposito i tecnici dell'Istituto di statistica fanno notare che «i livelli di occupazione delle donne si riportano a quelli di fine 2008», quando la crisi non aveva ancora sprigionato i suoi effetti sul mondo del lavoro.

Cisl, la disoccupazione preoccupa, governo convochi parti

I dati dell'Istat sulle forze lavoro «confermano il livello preoccupante della disoccupazione, stabile all'8,6%, nonostante il leggero miglioramento della crescita economica avvenuto nel corso del 2010». È quanto sostiene, in una nota, il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, che sottolinea «mai come ora è necessario agire con interventi decisi e mirati, sui quali chiediamo al Governo una immediata convocazione delle parti sociali, coinvolgendo anche le Regioni». Per Santini, infatti, «il dato italiano rimane al di sotto della media europea in virtù dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro». Ma, sottolinea, «si configura, comunque, una pericolosa situazione di stallo nella quale i problemi storici del nostro mercato del lavoro si aggravano, come dimostra la crescita della disoccupazione giovanile, arrivata al 29% , ben oltre la media europea del 20,4%».
Sul fronte degli ammortizzatori sociali, prosegue Santini, «riteniamo necessario rafforzare le politiche attive del lavoro per favorire il reimpiego dei cassaintegrati, mentre appare sempre più urgente un'azione straordinaria per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro». Secondo il sindacalista «va potenziato, irrobustendone le incentivazioni e rendendone più agile l'utilizzo, l'apprendistato, che deve diventare canale di accesso preferenziale al lavoro, un vero e proprio 'contratto di primo lavorò».

Sacconi, il mercato del lavoro si conferma stabile

Di tutt'altro tenore il commento del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. «Nella rilevazione mensile dell'Istat il mercato del lavoro si conferma stabile in un contesto europeo altrettanto stabile». Per il ministro «si é fermata la caduta dell'occupazione tanto che rispetto al mese precedente si registrano 11mila disoccupati in meno. Il tasso di disoccupazione italiano é all'8,6%, quasi un punto e mezzo al di sotto della media europea». Sacconi sottolinea che «la crescita in tutto l'Occidente, anche per i caratteri di selettività che la contraddistinguono, non é sempre accompagnata da nuova occupazione e spesso si traduce come in Italia in aumento delle ore lavorate da parte degli stessi occupati. Le incertezze che permangono sulla ripresa contraggono le nuove assunzioni e inducono a consolidare anche attraverso gli ammortizzatori sociali i rapporti di lavoro in essere». Sul nuovo record della disoccupazione giovanile Sacconi ricorda che «per i giovani il Piano del Governo, anche con misure specifiche di incentivazione, si rivolge soprattutto all'investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa».

L'occupazione in Europa

In Eurolandia la situazione un po' si ripete. Lo scorso dicembre il tasso di disoccupazione nei 16 Paesi dell'eurozona è rimasto al 10%, lo stesso livello del mese precedente (nel dicembre del 2009 era al 9,9%). È dal febbraio 2010 che il tasso dei senza lavoro resta inchiodato al 10%, il livello più alto registrato da agosto 1998. Anche nell'insieme dei 27 Paesi Ue la disoccupazione è rimasta invariata a dicembre rispetto al mese precedente (9,6%). Nel dicembre 2009 era pari al 9,5%. Tra i giovani al di sotto dei 25 anni, la quota dei senza lavoro nella zona euro è risultata invece pari, lo scorso dicembre, al 20,4% (il 20,5 a novembre e il 20,1% a dicembre 2009). Nell'intera Ue la disoccupazione giovanile ha chiuso il 2010 a quota 21%, lo stesso livello di novembre, ma in crescita rispetto al 20,5 del dicembre 2009. Eurostat segnala che lo scorso dicembre, rispetto allo stesso mese del 2009, i senza lavoro nell'eurozona sono stati 178 mila in più contro i 434 mila in più dell'intera Ue.

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