Rimane solo la grande città, sola, ancora quasi vuota, tenta timidamente di riempirsi di gente, di stress, di nervosismo, ma non è detto che ci riesca, almeno ai miei occhi, troppo gonfi di gioia estiva.
A Tripoli stanno mandando via Gheddafi, dopo 42 anni, 42!!!
Il popolo è estenuato dalla presenza del dittatore ancor più che dai suoi anni di governo. Stanno cercando di stanarlo in tutti i modi, dove sarà?
Gli amici italiani, gli stessi che l'anno scorso si fregiavano della possibilità di passeggiare per le strade di Roma al fianco di un esaltato dittatore in uniforme abbellita da foto, adesso parlano del Rais come di un feroce sanguinario.
Resta sempre in bocca un sapore di opportunismo, quando si assaggia l'Italia di oggi, arricchito da un bel pò di ipocrisia.
Che bel paese che ritrovo dopo le vacanze! Lo stesso di prima.
Come prima, più di prima la amerò, questa povera Italia fragile, ma come prima, più di prima, la criticherò.
Perchè indignarsi non basta (sul punto, invito tutti a leggere l'ultimo libretto di intervista a Pietro Ingrao, un grande vecchio che resiste).
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