
Nel criticare i luoghi comuni si rischia di annegare tra i luoghi comuni.
Miss Italia non sfugge a questa impietosa regola.
Lunedì notte, il vento di Roma raschia via quel poco di estate ancora rimasto.
Gironzolo per casa alla ricerca di qualcosa che mi aiuti a prendere sonno.
Accendo la TV e boom.....Il faccione di Frizzi mi accoglie, placido, candido e rassicurante e mi introduce all'artefatta emozione della fase finale di Miss Italia.
Nella pigrizia ho il tempo di capire che una delle tre ragazze finaliste è calabrese.
Beh, non so spiegare il perché, ma in me scatta un irrazionale campanilismo ogni volta che sento quella parolina: "CALABRIA".
Insomma mi ritrovo a tifare per la mia corregionale.
Una patonza, a dirla con il Presidente del Consiglio (cosa ci tocca sopportare...).
Bella, alta, elegante, il contrario della calabrese nell'immaginario razzista del resto d'Italia (ci vogliono perennemente bassi, scuri e con i baffi, anche le donne intendo....perché io purtroppo sono effettivamente così).
Sono stato felice che abbia vinto questa ragazza e non riesco a capire il perché, dopo tutti i "pipponi" presunto raffinato-intellettuali che mi faccio.
Complimenti Stefania, sei proprio bella.
Sorny
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