Passa ai contenuti principali

La fine del mondo

Il signor Harold Camping sostiene che il mondo finirà domani, 21 ottobre 2011.
Tra i Camping (non quelli estivi) e i Maya ( né l'ape né l'olio), mi sembra che si dia credito a tutto, sulla stampa e sul web, pur di sperare che il mondo finisca.
C'è un'ansia, quasi una voglia, che tutto cessi.
Sarà lo stress di questi tempi o forse  l'insoddisfazione che divora le generazioni ospitate dalla povera terra;
la quale, dal canto suo, non ha alcuna voglia di finirla qui, così, stupidamente.
Vittima di questi umani.
"E che sarà mai, la fine del mondo?"
"Questo dolce è la fine del mondo!"
Molti modi di dire accompagnano il nostro gergo quotidiano, ci affanniamo a invocare la fine del mondo!
E se arrivasse quando meno ce la aspettiamo a toglierci tutto, tristezze e felicità?
Non saprei, avrei un mucchio di cose da fare, e soprattutto da dire, prima della fine del mondo.
E' come la vecchia storia del "Se dovessi morire domani?" oppure "Se ti ritrovassi su un'isola deserta?".
E' troppo! Troppa pressione anche in una situazione limite, anche al traguardo!
Ho due o tre sogni da realizzare prima che tutto finisca.
Nella mia, seppur breve, vita ho già accumulato rivendicazioni, delusioni, frustrazioni, insomma tutto quel repertorio che assedia le vite di chiunque non appartenga alla famiglia del "Mulino Bianco".
"Pistola alla tempia" (che soavi espressioni si usano sempre in questi casi...), non riuscirei a capire cosa fare il giorno prima che finisca il mondo.
O forse sì, avrei qualcosa da fare....E sarebbe la fine del mondo!

Sorny

Commenti

Post popolari in questo blog

Die Giftschiffe der kalabrischen Mafia

(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar