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Sarà la luna, Sarajevo.....

Il ricordo di una bella canzone di Ruggeri, le musiche slave, la curiosità di visitare luoghi, di vedere volti, di scoprire cosa ci sia tra le pieghe degli sguardi di chi ha visto l'orrore e delle nuove generazioni, che sognano la speranza.
Sarajevo mi ha sempre affascinato. 
Voglio andare a sentire che aria si respira nel cuore dimenticato dell'Europa.
Pubblico, qui di seguito, un'intervista di ADNKRONOS al cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Sarajevo.
Le parole del cardinale sono molto forti, meritano di essere lette.
Sorny 1


Una citta' ''con tanti problemi, non piu' multietnica come era un tempo'', nella quale ''per i cristiani non e' facile vivere''. E' la fotografia attuale di Sarajevo a 20 anni dall'inizio della guerra in Bosnia, nelle parole del Cardinale Vinko Puljic, arcivescovo della capitale bosniaca. ''Oggi -dice all'Adnkronos- la popolazione e' costituita all'85% da musulmani bosniaci, per tutti gli altri non e' facile trovare spazio ed affermare i propri diritti. Abbiamo superato il periodo dei divieti del comunismo ma ancora oggi, dopo anni di richieste, non abbiamo ancora ricevuto dalle autorita' il permesso di costruire una nuova chiesa cattolica''. Eppure, testimonia il cardinale Puljic, ''la nostra comunita' e' ancora viva e consistente. Certo, non si raggiungono piu' le cifre del periodo precedente la guerra -con quasi 35mila cristiani cattolici- ma possiamo comunque contare su una presenza di almeno 15mila fedeli. Quello che chiediamo -aggiunge- e' di poter avere gli stessi diritti e di poter vivere in una condizione di sostanziale uguaglianza''. ''A vent'anni dalla guerra -osserva il cardinale Puljic- si assiste ancora a qualche provocazione o isolata tensione. Se il dramma del conflitto e' fortunatamente un ricordo del passato, c'e' pero' ancora tanto da fare per un futuro di convivenza tra tutte le culture e le etnie''. (Adnkronos)

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