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Naked lunch

Il lancio di agenzia che segue è di pochi minuti fa.
La gente in Siria sta morendo di fame, mentre mi accingo a ingozzarmi in un pranzo all'italiana.
Mangerò per mangiare, perché "è l'una" e non per fame.
Probabilmente non riuscirò a terminare tutto, butterò via qualcosa e  chiuderò il pasto con un rutto.
Le ingiustizie non sono solo quelle che subiamo, ma anche quelle che realizziamo nella nostra quotidianità da occidentali in decadimento, seppur involontariamente.
Sorny1 




Sono circa tre milioni i cittadini siriani che hanno bisogno di cibo e di assistenza per vivere. 
Lo riferisce la Fao, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricultura, che ha elaborato i dati forniti dall'Onu e dal governo siriano. 
Di questi tre milioni, prosegue la FAO, circa un milione e mezzo ha bisogno di un aiuto urgente e un'immediata assistenza alimentare per i prossimi 3-6 mesi, specialmente nelle aree piu' colpite dal conflitto. 
Circa un milione di persone ha invece necessita' di assistenza per l'agricoltura, come sementi, cibo per gli animali, carburante e interventi per riparare i sistemi idrici. Questo tipo di assistenza sara' necessaria per i prossimi 12 mesi. Il settore agricolo siriano ha perso 1.8 miliardi di dollari quest'anno per la crisi in corso, spiega l'agenzia Onu. Sono compresi i danni e le perdite ai campi, alle sementi e al sistema di irrigazione. ''Mentre le implicazioni economiche di queste perdite sono moderatamente gravi, le implicazioniumanitarie lo sono molto di piu''', ha dichiarato il rappresentante dell'Organizzazione alimentare mondiale in Siria, Muhannad Hadi. Le famiglie delle zone rurali del Paese hanno perso parzialmente o totalmente i loro sistemi di finanziementi per la crisi in corso. 
(Fonte: Adnkronos) 

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Die Giftschiffe der kalabrischen Mafia

(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar