Insomma ieri sono andato a vedere "Django Unchained" ("D" is silent).
Solita genialata di Quentin, grandissimi attori....Sono andato a vederlo in lingua originale quindi ho potuto apprezzare la recitazione di Di Caprio, senza la consueta voce da Paperino rincoglionito che il doppiaggio italiano gli riserva.
Jamie Foxx ( con due "x", come nel mondo del porno) è stato davvero bravo, super Di Caprio, come avrete intuito, super anche Waltz, arrivato forse troppo tardi alla notorietà mondiale.
Però, come spesso ho avuto modo di verificare, il più bravo è quel figlio di buona mamma di Samuel L. (puntato come Cinzia TH. Torrini) Jackson.
E' odioso, il più tarantiniano di tutti.
Fa montare la rabbia, un fenomeno. Fenomeno.
Anche la colonna sonora mi è piaciuta parecchio.
Splatter a manetta, sparatoria finale da Scarface più che da western.
Quentin certi lussi se li può permettere, con la consapevolezza di saper stupire oltre che di voler stupire (ci provano un po' tutti, in fin dei conti, ma ormai è tutto così "originale" da essere banale).
Tenero il "cameo" (non quello Ciobar) di Franco Nero.
Nero anche lui, in un film che combatte il razzismo meglio di una lettura di King o Mandela.
Solita genialata di Quentin, grandissimi attori....Sono andato a vederlo in lingua originale quindi ho potuto apprezzare la recitazione di Di Caprio, senza la consueta voce da Paperino rincoglionito che il doppiaggio italiano gli riserva.
Jamie Foxx ( con due "x", come nel mondo del porno) è stato davvero bravo, super Di Caprio, come avrete intuito, super anche Waltz, arrivato forse troppo tardi alla notorietà mondiale.
Però, come spesso ho avuto modo di verificare, il più bravo è quel figlio di buona mamma di Samuel L. (puntato come Cinzia TH. Torrini) Jackson.
E' odioso, il più tarantiniano di tutti.
Fa montare la rabbia, un fenomeno. Fenomeno.
Anche la colonna sonora mi è piaciuta parecchio.
Splatter a manetta, sparatoria finale da Scarface più che da western.
Quentin certi lussi se li può permettere, con la consapevolezza di saper stupire oltre che di voler stupire (ci provano un po' tutti, in fin dei conti, ma ormai è tutto così "originale" da essere banale).
Tenero il "cameo" (non quello Ciobar) di Franco Nero.
Nero anche lui, in un film che combatte il razzismo meglio di una lettura di King o Mandela.
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