C'è un vento freddo, un fottuto vento freddo che sembra colorare la città d'azzurro.
Volano le foglie, volano le ore, anche le settimane.
Siamo a giugno e sembra di essere a novembre, senza Giusy Ferreri.
Poi, ogni tanto, il vento ci dà tregua, ci lascia qualche secondo per assaporare il presente.
Si rialza, volano mozziconi di sigaretta, i manifesti elettorali coprono altre carte e ci ricordano che tra due giorni sarà domenica.
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