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Something is happening here...

Sono giornate tristi per quello che è successo in Sardegna, per quello che sta succedendo in Calabria.
Queste piogge che piangono ancora morti, piani regolatori saltati, caos, pozzanghere, l'Italia che affoga.

Cerchiamo di darle una mano a uscire fuori, ne ha bisogno.

Se sapessi suonare l'armonica, proverei a ritmare qualcosa di struggente e intenso, alla Dylan.
In realtà l'unica cosa che forse so suonare un po' è la tastiera, con questi rumori anonimi.
Non ha dignità di strumento, ma è il mio mezzo per dire che "something is happening here, but you don't know what it is."

"Succedono" le catastrofi, "succedono" gli scontri nel centro di Roma.

Questa città polverosa e impolverata era paralizzata ieri da un traffico irreale, tutti sbuffavano, qualcuno imprecava, altri chiedevano la calma.
"Something is happening here, but you don't know what it is."

Invece di graffiare le corde della chitarra, oggi picchio più forte sulla tastiera, non le voglio fare male, voglio sentire che ha da dire.

"Something is happening here, but you don't know what it is."

L'altra sera ho visto il nuovo film di Zalone.
Prende in giro, in maniera efficace, il terrorismo montato dalla percezione collettiva, più o meno indotta, della crisi.
Ho riso, fuori pioveva, il cinema era una specie di guscio che teneva fuori il resto della città; la città aperta su cui cadeva troppa acqua.

Sta continuando a piovere, l'unico ombrello è la speranza. O la certezza che prima o poi smetterà.

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(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar