
Le riflessioni di Ferdinando Marino, dopo aver visto ieri sera il monologo di Saviano a "Vieni via con me"
Un momento del discorso di Saviano di questa sera sulla presenza della 'Ndrangheta nel Nord mi ha ricordato un passaggio del suo libro. Ho ripreso in mano Gomorra e l'ho ritrovato. Un'arringa che un amico di Don Peppino Diana, Crispino, ha provato a leggere, senza riuscirci, al funerale del prete ucciso dalla camorra. E' un passaggio molto intenso e molto bello che vorrei condiviere.
"Non permettiamo uomini che le nostre terre diventino luoghi di camorra, diventino un'unica grande Gomorra da distruggere! Non permettiamo uomini di camorra, e non bestie, uomini come tutti, che quello che altrove diventa lecito trovi qui la sua energia illecita, non permettiamo che altrove si edifichi ciò che qui viene distrutto. Create il deserto attorno alle vostre ville, non frapponete tra ciò che siete e ciò che volete solo la vostra volontà. Ricordate. Allora il SIGNORE fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco; egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. (Genesi 19,12-29). Dobbiamo rischiare di divenire sale, dobbiamo girarci a guardare cosa sta accadendo, cosa si accanisce su Gomorra, la distruzione totale dove la vita è sommata o sottratta alle vostre operazioni economiche. Non vedete che questa terra è Gomorra, non lo vedete? Ricordate. Quando vedranno che tutto il suolo sarà zolfo, sale, arsura e non vi sarà più sementa, né prodotto, né erba di sortache vi cresca, come dopo la rovina di Sodoma, di Gomorra, di Adma e di Sebiom che il SIGNORE distrusse nella sua ira e nel suo furore, (Deuteronomio 29,22). Si muore per un sì o per un no, si dà la vita per un ordina e una scelta di qualcuno, fate decenni di carcere per raggiungere un potere di morte, guadagnate montagne di denaro che investirete in case che non abiterete, in banche dove non entrerete mai, in ristoranti che non gestirete, comandate un potere di morte cercando di dominare una vita che consumerete nascosti sotto terra, circondati da guardaspalle. Uccidete e venite uccisi in una partita di scacchi il cui re non siete voi ma coloro che da voi prendono ricchezza facendovi mangiare l'uno con l'altro fin quando nessuno potrà essere scacco e ci sarà una sola pedina sulla scacchiera. E non sarete voi. Quello che divorate qui lo sputate altrove, lontano, facendo come le uccelle che vomitano il cibo nella bocca dei loro pulcini. Ma non sono pulcini quelli che imbeccate ma avvoltoi e voi non siete uccelle ma bufali pronti a distruggersi in un luogo dove sangue e potere sono i termini della vittoria. E' giunto il tempo che smettiamo di essere una Gomorra..."
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