Passa ai contenuti principali

Pompei ?

A Pompei crolla tutto e, si badi bene, "Pompei" non è il passato remoto di un verbo caro al nostro Premier, come ama ricordare il grande Checco Zalone.
L'area archeologica della nota città campana è dal 1997 patrimonio dell'umanità, secondo quanto deciso da quei bravi ragazzi dell'UNESCO.
Quando penso all'UNESCO, immagino un gruppo di persone con il pantalone di velluto anche ad agosto, il golfino alla Paolo Crepet e gli occhiali, timidi rispetto a qualsiasi creatura abbia due tette, ma molto risoluti nel decidere cosa debba essere tutelato e cosa no.
Il contrario di Sua Emittenza, insomma, il quale pensa solo a tutelare se stesso quasi fosse già un reperto archeologico....E forse, politicamente, lo è già.
Basta notare gli smarcamenti della Lega, i distinguo dei "responsabili" (saranno in grado di fare un "distinguo" o forse pensano sia un particolare dolce marchigiano?).
Insomma Pompei crolla, sotto i colpi dell'incuria e della negligenza, peculiarità italiane che diventano quasi motivo di vanto se a vincere è il perenne tentativo di essere più furbi degli altri, di acchiappare più finanziamenti, più rimborsi, più favori.
In questi giorni Galan ha confermato che arriveranno 105 milioni dall'UE per salvare Pompei.
Ah, se non pensassero gli europei (questi sconosciuti) a preservare i nostri beni culturali, che loro amano sicuramente più di noi!
Sì, proprio gli europei, gli stessi che noi guardiamo con diffidenza quando ci bacchettano, quelli che Berlusconi delegittima appena gli ridono in faccia (circostanza obiettivamente ricorrente).
Insomma questi europei così altri, freddi, distanti, ma così vicini quando ci devono salvare le chiappe.
E non parlo di quelle della Minetti, pur degnissime.

Sorny 1

Commenti

Post popolari in questo blog

Die Giftschiffe der kalabrischen Mafia

(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar