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42,5 MILIONI DI PERSONE FUGGITE DALLE PROPRIE AREE D'ORIGINE

Il 2011 segna un record di rifugiati in tutto il mondo: in 800mila sono stati costretti a lasciare il proprio Paese fuggendo all'estero, soprattutto a causa delle diversi crisi che hanno investito i Paesi dell'Africa, dalla Costa d'Avorio al Sudan, dalla Somalia alla Libia, colpita all'inizio del 2011 dalla guerra civile. Si tratta del numero piu' alto mai registrato negli ultimi 12 anni.
Lo rivela il rapporto annuale dell'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati (Unhcr), secondo cui al termine dello scorso anno raggiungono quota 42,5 milioni le persone fuggite dalle proprie aree d'origine. 
Il dossier, pubblicato a due giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato che si celebra mercoled' 20 giugno, fa sapere che sono 4,3 milioni i cittadini che sono stati obbligati a lasciare le proprie abitazioni a causa di crisi umanitarie, conflitti e violenze. 
''Il 2011 ha visto una sofferenza su scala epica. Che cosi' tante vite siano state gettate nel caos in un tempo cosi' breve significa che l'impatto del fenomeno e' stato enorme'', ha dichiarato l'Alto Commissario Antonio Guterres. ''Nella maggior parte dei casi - ha aggiunto - il sistema internazionale atto a proteggere queste persone e' rimasto saldo, mentre le frontiere sono rimaste aperte''. La popolazione complessiva di chi e' fuggito dalla propria casa comprende rifugiati (15,2 milioni), sfollati interni (26,4 mln) e persone in attesa di una risposta in merito alla loro domanda d'asilo (895mila). Malgrado l'elevato numero di nuovi rifugiati, tuttavia, la cifra totale resta inferiore a quella del 2010 (43,7 milioni).
Tra i Paesi di provenienza, l'Afghanistan si conferma al primo posto con 2,7 milioni di rifugiati, seguito da Iraq (1,4 mln), Somalia (1,1 mln), Sudan (500mila) e Repubblica Democratica del Congo (491mila). La Libia, durante il conflitto interno esploso per rovesciare il regime del defunto Muammar Gheddafi, ha visto circa 150mila persone scappare dalle proprie aree d'origine, diretti in primo luogo in Tunisia. In particolare, prosegue il rapporto, nel 2011 l'Italia ha registrato un record delle richieste d'asilo: circa 34mila, il 240% in piu' rispetto al 2010. Cifre che la collocano al quinto posto tra i Paesi destinatari dei richiedenti asilo, in una classifica guidata dal Sud Africa. Piu' in generale i 48 Stati meno sviluppati al mondo hanno finora dato asilo a 2,3 milioni di rifugiati. Il Paese che ne ospita il maggior numero e' il Pakistan (1,7 milioni, in larga parte afghani), seguito da Iran (886.500, anche in questo caso in maggioranza afghani) e Siria (750mila, in gran parte iracheni). Al quarto posto la Germania, con 571mila rifugiati (-4% rispetto al 2010), mentre il Belpaese presenta invece cifre contenute: 58mila rifugiati. (ASCA)

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(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar