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Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia".
L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da "The Ruling Companies", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni.
Il titolo originale del libro, nella versione USA, è "Democracy in Decline. Rebuilding its Future" ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti.
Kotler, come noto, è il padre del marketing, il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense.
In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia.
E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in campo una lucida analisi che ha osservato le distorsioni della democrazia americana per aprire la scatola delle altre democrazie mondiali, non più di 30 quelle effettive, a suo parere.
L'autore ha trascinato l'attenzione del pubblico sul clamoroso "caso Trump", realizzatosi come detto dopo l'uscita del libro.
L'attuale Presidente ha giocato d'attacco per conquistare la poltrona più ambita di Washington, attraverso una strategia di inusitata violenza. Ha attaccato, sottolinea Kotler, alcuni fondamentali presidi della democrazia: media, magistratura, sistema elettorale, organizzazioni internazionali etc...
Tutto ciò presentandosi come un grande businessman di successo ma, ricorda Kotler, Trump tutto è fuorché un imprenditore di successo. Per lui parlano milioni di debiti non pagati!

Che fine ha fatto quindi quella servant leadership pilastro della democrazia americana?
Perché solo il 50% degli aventi diritto è andato a votare negli USA?

In Australia, evidenzia provocatoriamente Kotler, si viene multati se non si va a votare.

Ma la campagna di Trump, una gigantesca operazione di disinformazione organizzata è iniziata ben 3 anni prima della scadenza elettorale: un piano studiato nei minimi dettagli per tentare di dare una spallata al sistema democratico.
Il giocattolo si sta rompendo e Kotler non solo lo ha capito, ma lo denuncia senza infingimenti.

Sabino Cassese, chiamato autorevolmente a commentare il libro, lo ha definito "un esempio di ingegneria sociale applicata".
Tuttavia l'insigne giurista italiano ha una visione più ottimistica rispetto al padre del marketing, ritenendo che la democrazia abbia gli anticorpi per resistere agli attacchi che sta subendo.
Cassese "si fida" degli Stati Uniti e di un sistema di pesi e contrappesi che - tra Senato, Camera dei rappresentanti e Corte di Giustizia - è in grado di arginare le antidemocratiche derive trumpiste e populiste.  

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