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Serie A quarta giornata: Roma Capoccia


Si va, sulle ali della musica.
Venditti, nella sua "Roma Capoccia", elogiava la bellezza di Roma "quand'è sera".
Vero, Roma di sera è stupenda.
La Roma da brutta che era in Svizzera, si fa improvvisamente bella domenica sera, bellissima,forse troppo per non far emergere la complice assenza della Fiorentina, giunta nella capitale con un piglio da gita scolastica di terza media.
Gli uomini di Prandelli assistono per 80 minuti al tripudio di Totti nella sua arena, alle incursioni di De Rossi (goal da show - time il terzo) e a un gioco che mette in risalto le lacune caratteriali prima che calcistiche di Riccardo Montolivo.
Un esile centrocampista, raccontato come il nuovo Rivera non più di due anni or sono e convocato regolarmente da Lippi, ma mai, dico mai, convincente.
De Rossi se lo mangia.
La Juve continua la propria corsa, spinta dalla testa dell'ariete Iaquinta e dalle mani di Buffon.
Caressa è in delirio durante la telecronaca di Juve- Livorno, ripete, non ricordo esattamente quante volte, la frase: "Buffon chiude davvero la porta".
Effettivamente Gigi sta interpretando il ruolo di portiere nell'accezione più restrittiva, quasi fosse un portiere condominiale.
Sabato, dopo le ore 20, aveva deciso di non far entrare più nessuno.
Ricorda tanto Mutombo, un pivot celebre nella NBA anni '90, soprattutto, per le proprie stoppate.
Dopo ogni stoppata Dikembe Mutombo Mpolondo Mukumba Jean-Jacques Wamutombo ( questo il nome completo)faceva sempre di non con il dito, come a dire : "Ehi, qui no, non a casa mia!"
Il Milan vince contro il Bologna. I rossoblu sembrano non aver più niente da dire già alla quarta di campionato. Seedorf ridicolizza Raggi e regala al Milan 3 punti. Io di raggi ricordavo solo quelli della bicicletta e forse qualche residua nozione di geometria. Un difensore centrale da serie A proprio no.
La Sampdoria sorprendentemente mantiene la vetta della classifica.
Non si era mai visto un Cassano così continuo, cattivo, determinato.
Forse il fatto che Lippi non lo convochi, lo spinge a cercare di fare sempre di più e meglio.
Alla fine dovrà essere convocato , se non si vuole ripetere nel calcio un errore paragonabile solo alla cifra pagata dall'Inter per assicurarsi i servigi di Darko Pancev.
L'Inter, appunto.
Vince anche con il Cagliari.
La partita si era messa male, ci ha pensato "il Principe", letale come sempre.
Anche quando gioca male, ha un organico di tale spessore da uscire diffiilmente sconfitta.
E' una corazzata, non sarà facile che molli il tricolore, visto anche che in Europa la stagione sembra iniziata con gli stessi presupposti dell' anno passato.

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