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Aggiornato il decreto sul federalismo fiscale per il rush finale, ecco che cosa entra e che cosa esce

Da "Il Sole 24 Ore"

Una tassa sulle emissioni sonore degli aerei e una di scopo per la costruzione di opere pubbliche


Tra le tasse delle quali le regioni potranno disporre in base al federalismo regionale ci sarà quella sulle «emissioni sonore degli aeromobili», secondo quanto previsto dall'ultima versione del decreto. Arriva anche la possibilità (così come previsto per i Comuni) di introdurre una tassa di scopo per la costruzione di opere pubbliche. «Nell'ambito della revisione dell'imposta di scopo di cui all'articolo 6 del decreto legislativo» del fisco municipale, si legge nel testo, «è disciplinata anche l'imposta di scopo destinata alle province, nel rispetto delle medesime norme generali».


Accolta la richiesta del Pd di anticipare al 2013 la possibilità di ridurre le aliquote dell'Irap fino ad azzerarle

Viene anticipata di un anno dal 2014 al 2013, come chiesto dal Pd, l'istituzione di un fondo di perequazione alimentato dal gettito prodotto dalla compartecipazione all'Iva determinata in modo tale da garantire in ogni regione il finanziamento integrale delle spese per i servizi essenziali. In questo modo ci sarà un allineamento tra lo stop ai trasferimenti e l'avvio del fondo di solidarietà azzerando il periodo transitorio.

«A decorrere dall'anno 2013 - si legge nel testo - l'addizionale regionale all'Irpef è rideterminata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministro per le riforme per il federalismo e con il ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale, da adottare entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sentita la Conferenza Stato-Regioni e previo parere delle Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica competenti per i profili di carattere finanziario, in modo tale da assicurare garantire al complesso delle regioni a statuto ordinario entrate corrispondenti al gettito assicurato dall'aliquota di base vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, ai trasferimenti statali soppressi (la compartecipazione regionale all'accisa sulla benzina)».




Per il modello della sanità sarà scelta anche una regione del sud, la Basilicata

Ci sarà anche una regione del sud, probabilmente la Basilicata, a fare da modello per il calcolo dei costi e dei fabbisogni standard ai quali si dovranno adeguare tutte le regioni in base al federalismo regionale. Nel decreto rimane la previsione per cui lo standard, applicato dal 2013, viene stabilito sulla base di parametri relativi a tre regioni scelte dalla Conferenza Unificata su una rosa di cinque (di cui obbligatoriamente la prima, che dovrebbe essere la Lombardia) indicate dal ministero della Salute di concerto con il Tesoro, tra quelle non soggette a piani di rientro e che abbiano garantito l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizione di equilibrio economico. Ma viene anche previsto che «nella individuazione delle regioni si dovrà tenere conto dell'esigenza di garantire una rappresentatività in termini di appartenenza geografica al nord, al centro e al sud, con almeno una regione di piccola dimensione geografica».

Le regioni più virtuose saranno inoltre premiate perché «eventuali risparmi nella gestione del servizio sanitario nazionale effettuati dalle Regioni rimangono nella disponibilità delle regioni stesse». Le tre regioni benchmark in base a questo schema presumibilmente dovrebbero essere Lombardia, Toscana e Basilicata.

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