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L'interesse dello Stato e il parlamentarismo


Il parlamentarismo odierno è disgregato in una sequenza di interessi particolari di sconfinata irrilevanza. Per darsi un’apparenza di dignità e in più un potere reale, si associano a interessi di partito. I partiti considerano loro compito primario superarsi a vicenda e a pagarne le conseguenze sono l’obiettività e lo Stato. Questo vale sia per i partiti di maggioranza che per le opposizioni. La maggioranza in tutto quello che dovrebbe fare si chiede, per prima cosa, se sia idoneo a rafforzare la sua posizione. La minoranza, se è meno pericolosa per l’attività legislativa, lo è molto di più per l’andamento dell’amministrazione che cercherà di disturbare in tutti i modi pur di attirare l’interesse su di sé; tanto la responsabilità di tutto ciò che avviene ricade sulla maggioranza. E’ un continuo giocare con cose che ai rappresentanti dei partiti sembrano enormemente importanti, l’alfa e l’omega della loro esistenza politica, ma che considerate obiettivamente sono del tutto infruttuose. L’interesse dello Stato, anzi, tutto ciò che esula dall’interesse partitico, viene così completamente ignorato” (Ringrazio  “La Lettura” di oggi, domenica 29 luglio 2012, per aver pubblicato questa riflessione di Robert Musil, genio senza tempo della letteratura e Uomo con molte qualità. L’attualità delle parole di Musil è sconcertante)

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