“E sempre allegri bisogna stare ché il nostro piangere fa male al re ……”
Così quel geniaccio di Jannacci…..
Piangere farà anche male al re, ma, se il re non tira fuori i quattrini, il regno diventa un piccolo borgo, con un mastro disperato, pure essendo Allegri, e laboriosi artigiani incapaci di andare oltre un’operosa fragilità.
Il Milan visto a Udine è ben poca cosa.
Malgrado il momentaneo pareggio del piccolo Faraone, mai si è avuta l’impressione che i rossoneri potessero uscire dal Friuli con una vittoria, se non convincente, almeno rubacchiata.
Niente, solo Udinese per quasi novanta minuti, novanta lunghissimi minuti per un Diavolo mai così dimesso.
Pazzini è un fantasma ignorato dai compagni e la difesa non è molto superiore a quella del Pescara.
La colpa del tracollo non è, come appare evidente, dell’allenatore, ma di un organico non certo all’altezza della maglia che indossa.
Il campionato italiano si è impoverito, depredato da sceicchi per vezzo parigini e privo di talenti consistenti, con la sola eccezione dei gioielli emersi lo scorso anno a Pescara.
Se il Milan piange, l’Inter di certo non ride.
La squadra di Stramaccioni è vittima di preoccupanti crisi di identità. Ottima, elegante e “provinciale” (diciamolo a bassa voce….) contro il Torino, disastrosa, immatura e involuta contro il Siena.
San Siro sta diventando un tabù per le due milanesi, ma il problema, più che alla scaramanzia, è legato alla povertà calcistica delle due compagini meneghine, incapaci di esprimere un gioco efficace e continuo.
Al contrario la Juve offre l’ennesima dimostrazione della sua forza. La Vecchia Signora supera agevolmente il Chievo, sempre ostico per i bianconeri nelle passate stagioni, e si propone come concorrente più accreditata alla vittoria finale.
Sale sugli scudi Fabio Quagliarella, il protagonista inatteso di questo primo scorcio di stagione juventina. Dopo il goal-pareggio contro il Chelsea, il bomber campano sfodera il meglio del suo repertorio contro i “Muli volanti”.
Il primo goal è frutto delle grandi capacità acrobatiche del “Quaglia”. Persino Sorrentino, fino a quel momento migliore in campo, deve capitolare di fronte a un gesto da figurine Panini, roba da Carlo Parola.
Il secondo goal di Quagliarella è parente stretto della segnatura siglata a Londra.
Se il Napoli non riuscirà a tenere il passo, la Juve potrebbe tentare una mini-fuga già entro le prossime due settimane.
Tiene botta la Samp che strappa un pareggio al coriaceo Torino. I blucerchiati sono la rivelazione dell’avvio di campionato. L’undici titolare non sembra quello del Real di Puskàs, ma Ferrara ha dato un bel carattere a tutto il team.
L’altra metà di Genova gongola invece per la sorprendente vittoria a Roma contro la Lazio.
I biancocelesti beffati da De Canio. Le vocali, si sa, sono tutto nella vita.
Antonio Soriero
Commenti
Posta un commento