Domani è la " Giornata Mondiale della Poesia ". Che bello, mai come quest'anno si avverte forse la necessità di un po' di poesia in mezzo al nichilismo che crisi e interpreti della crisi ci propinano quotidianamente. Come Mitridate ci avveleniamo poco a poco, in modo da scongiurare il rischio di morire avvelenati. In realtà molte volte la sensazione è proprio quella di morire tra gli abissi del disfattismo, della piatta quotidianità e del vuoto pneumatico delle proposte, assenti dai menu della nostra vita come secondi mai vissuti. Domani è un giorno da vivere pienamente, magari ricordando o citando la propria poesia preferita. Scrivendo una poesia a una donna, a un uomo, a un animale o a una pianta. Scrivendo una poesia per il mare o sul mare o nel mare.... delle emozioni, dell'amore, di tutto ciò che la poesia evoca. Perché è fare, perché è vita. Il modo migliore per parlare di poesia è, per me, non parlarne. Non ne sarei capace e, men che meno...