Passa ai contenuti principali

La continenza

La cronaca di questi giorni, anch'essa abusata, ci mette di fronte al caso di Firenze.
Due carabinieri, nel pieno del loro turno di servizio, hanno due rapporti sessuali distinti con due ragazze americane, ubriache e drogate, conosciute all'interno (o all'esterno?) di una discoteca del capoluogo toscano. Questo è il fatto.
I due carabinieri commettono di sicuro già un paio di reati e violazioni del codice di comportamento, utilizzando l'auto di servizio per riaccompagnare a casa le ragazze senza motivi di urgenza tali da giustificare questa soluzione.
L'ultimo, e più atroce, dei reati di cui i due carabinieri sono accusati è la violenza sessuale ai danni delle due ragazze, consumata secondo le accuse nell'androne e nell'ascensore del palazzo di casa delle giovani americane.
TV e giornali cercano di informarci ancora di più sull'accaduto, accarezzando il coniglio della morbosità per capire fino a dove spingersi. Così si discute delle sostanze organiche presenti sugli abiti delle ragazze e dei carabinieri, di filmati sul cellulare di una delle due americane, di presunte gang di carabinieri avvezze a comportamenti del genere, di assicurazioni anti-stupro e di tanto altro ancora fino al culmine del "consenso prestato dalle giovani ai rapporti con i carabinieri".
A questo punto vediamo fronteggiarsi le fazioni dei machisti, sicuri del consenso prestato dalle ragazze, e dei giustizialisti, certi della violenza perpetrata dai carabinieri.
Ma facciamo un passo indietro. 
Il consenso delle ragazze, anche qualora ci fosse stato, era palesemente viziato dal loro stato di incapacità dovuta all'alcol e alle droghe. Certo. 
Si può parlare allora di rapporto desiderato da entrambe le parti? No. Decisamente.
Il problema è che se indossi una divisa devi conoscere la continenza
Quando vuoi aggredire con le mani o con le altre parti del corpo. Quando vuoi gridare o insultare. Devi contenerti.
In verità, tutti dovremmo contenerci, ma la macro-generazione che va dai 25 ai 55 anni sembra avere eliminato dal proprio vocabolario tutte queste voci presenti alla lettera "C". L'eccesso è l'unico modo per sentirsi vivi, per testimoniare una originalità presente a se stessa.
Questo devono aver pensato, anche non consapevolmente, due servitori dello Stato che utilizzano una vettura di servizio per un'operazione di rimorchio - si capirà dopo - più che per un soccorso. Non vi è infatti traccia di un "rapporto" - questa volta non sessuale - che riporti un intervento di soccorso. 
Due servitori in uniforme che, per l'ebrezza di non uniformarsi, decidono - complice una distanza d'età tra loro che forse li diverte e li stimola -  di approfittare delle ragazze.
Di avere un rapporto nell'androne come nei film con Michael Douglas, in cui lui acchiappa la Sharon Stone di turno ovunque si trovi, per un "ingrifamento" che nobiliti e attesti la virilità, ancor prima che per raccontarlo agli amici su un gruppo WhatsApp.
Il fascino della divisa non è un mistero, dai tempi di De Sica e del Richard Gere di "Ufficiale e gentiluomo(!)".
È quindi possibile che delle ragazze evidentemente alterate ed euforiche abbiano potuto rivolgere apprezzamenti o dare a intendere qualcosa. 
Ma lì cosa fa una persona che non vuole approfittare di un corpo, ma lo desidera davvero? Saluta le ragazze, forse chiede il loro numero di telefono e spera di riuscire a incontrarle senza abiti da carabiniere, senza la macchina di servizio. Da uomo.
Il problema non è quindi se ci sia stato o meno il consenso. 
Il problema è l'incapacità di mantenere una dignitosa continenza. Quella capacità di resistere nel momento sbagliato che apre la via a un potenziale momento giusto.
Invece la voglia di scopare alla Maccio Capatonda, unita a un senso di impunità che certe volte solo la divisa sa regalare, ha prevalso su tutto, anche sulla paura di perdere il posto da carabiniere. Quel posto fisso che oggi è l'utopia di migliaia di giovani italiani, soprattutto meridionali, che vedono nelle forze dell'ordine l'unico possibile appiglio per non essere risucchiati dalle sabbie mobili della disoccupazione a vita.
Eppure la continua insoddisfazione di vivere una vita sottostimata, la voglia di riempire il vuoto con il proibito, il sogno di un'esistenza all'insegna del fare senza pensare, stanno divorando questi giorni stuprati dalla volgarità dell'ignoranza e dell'inconsistenza, morale e spirituale.
Sarebbe bastato contenersi, e la violazione commessa con l'auto di servizio sarebbe sembrata addirittura un gesto caritatevole. Che bravi i carabinieri che, pur a rischio di sanzioni, accompagnano a casa due ragazze in difficoltà!
Invece no, tutto sputtanato così, come una birra da stappare, un'esistenza da distruggere.   

     

Commenti

Post popolari in questo blog

Lo sguardo verso l’accoglienza

Ringrazio ancora i miei amici Giorgio e Umberto Peta per avermi offerto l'occasione di partecipare al dibattito. Qui di seguito l'articolo pubblicato da "Il Quotidiano della Calabria" il 3 gennaio scorso. "Multiculturalismo ed accoglienza: uno sguardo verso l'Altro” è stato il tema della manifestazione organizzata dall'associazione culturale “Caraffaime”, patrocinata dall'amministrazione comunale e svoltasi nella sala consiliare di via Scanderbeg Peta nell'ambito del programma per le festività natalizie. L'incontro è stato articolato in tre momenti: degustazione dei prodotti di altre nazionalità, un dibattito e la proiezione del film “The Millionaire”. Alla prima fase dell'iniziativa hanno contribuito, offrendo piatti tipici, cittadini stranieri, provenienti dalla Russia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dall'Albania e altri residenti che hanno preparato dolci della tradizione arbereshe. È seguita una conferenza, introdotta e moderata d...

Vaffanculo in dialetto veneto

Solito schema: prima la sparano grossa, poi smentiscono. La Lega ci abitua da anni a questo strano gioco degli insulti, che vede per protagonisti attori sempre diversi, giovani furenti padani che , armati della loro tronfia ignoranza, inveiscono contro gli operai, gli insegnanti, i magistrati, i medici, gli intellettuali del Sud. Prima abbaiano, in quel loro italiano scomposto che nessuno osa correggere (perché vengono dal Nord, dal profondo e tetro Nord), e poi si arroccano dietro smentite di circostanza quando capiscono di aver esagerato e il loro elettorato è ben placato. "Quel Bossi lì gliele canta a Roma, altroché!" E via, tutti a bere grappini con la lacrimuccia che nostalgicamente ricorda quella volta che in Val Brembana il Borghezio ha fatto quel comizio e quella volta che il Salvini faceva il coro contro i napoletani.... E' triste che un partito, composto da esponenti simili a i fedelissimi dell'Attila interpretatao da Abbatantuono, sia al Governo in Italia....

Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia". L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da " The Ruling Companies ", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni. Il titolo originale del libro, nella versione USA, è " Democracy in Decline. Rebuilding its Future " ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti. Kotler, come noto, è il padre del marketing , il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense. In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia. E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in ca...