Passa ai contenuti principali

Lo scenario? Mediamente tragico. Il Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione

Ho letto sui giornali la notizia della presentazione del 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, "I media e il nuovo immaginario collettivo"
Molto interessante - ho pensato - per cui sono andato a guardare un po' di numeri che sarò felice di snocciolare in questo post.
Il media dominante nel Belpaese rimane la cattiva maestra televisione, come la definiva KP. La TV tradizionale è infatti seguita dal 92,2% dell'utenza complessiva di tutti i device.
Come prevedibile, soffrono i quotidiani, stritolati da strumenti veloci quanto superficiali. Ricordiamo che le soglie di attenzione e comprensione si stanno abbassando sempre di più di generazione in generazione. 
Oggi solo il 35,8% degli italiani legge i giornali di carta. Ma c'è di peggio, solo il 42,9% degli italiani ha letto almeno un libro durante l'anno
Non vorrei sembrare saccente, non ne ho le qualità e le ragioni, ma quest'ultimo dato è davvero allarmante: si arriva a livelli di ignoranza pericolosi per sé e per gli altri. Quasi il 60% degli italiani non legge neppure un libro, è quindi in balìa dei pifferai di turno e non ha stimoli letterari. Atroce.
Invece il cellulare pare sia usato dall' 86,9% degli italiani. E mi sembrano persino pochi rispetto a quello che si vede in giro. Ci muoviamo a testa bassa come zombie verso la vacuità delle informazioni contenute sui nostri cellulari. Felici di essere tristi.

Ma veniamo alla considerazione da "ristoranti pieni con la crisi": tra il 2007 e il 2016 la spesa per acquisto di telefoni, in Italia, ha segnato un +190%. Capito di cosa stiamo parlando?

Poi ci sono le nuove mode, tipo guardare senza tregua serie TV su Netflix. Fa figo, fa radical tweet.
Quanta gente conoscete esperta di Netflix e di tutte le serie più intelligenti mai pensate dagli sceneggiatori americani? Tanta. Be', il 20,6% degli under 30 guarda Netflix o simili e il dato è destinato inesorabilmente a crescere.

Il 79,9% degli under 30 è iscritto a Facebook, nulla di sconvolgente. Ma il dato che deve far riflettere è forse questo: per informarsi il 48,8% dei cosiddetti gggggiovani attribuisce a Facebook un'importanza equivalente a quella dei telegiornali
La grande F come fonte di approvvigionamento attendibile di informazioni, capito? Pensate un po' a come il dato abbia riflessi su scie chimiche, no-vax, anti-boldrinismi e schifezze varie dei nostri giorni.
Solo il 14,2% della popolazione italiana usa regolarmente un quotidiano per informarsi.

Il 44,6% dei giovani tra i 14 e i 29 anni ritiene che l'allarme sulle fake news sia sollevato da vecchie élite, come i giornalisti! Indro, Enzo e Giorgio si staranno disperando nelle rispettive tombe.

E chiudiamo con il botto: l'immaginario collettivo. Quell'ineffabile idea di mondo che coltiviamo. Ecco i 4 fattori ritenuti principali, centrali, dagli italiani:
38,5% il posto fisso;
28,3% i social network;
26,2% la casa di proprietà;
25,7% lo smartphone.
Basta, possiamo chiudere qui. A voi i commenti, scatenate il vostro immaginario!



Commenti

Post popolari in questo blog

Cyrano, in amore ci vuole naso. Una sera all'Institut Français - Centre Saint-Louis di Roma.

Giovedì 7 dicembre sono stato all ’ INSTITUT  FRANÇAIS - CENTRE SAINT-LOUIS  di Roma per assistere a uno straordinario spettacolo di teatro filmato.  Nell'ambito de "L a Comédie Française al cinema", è stata proposta la rappresentazione del "Cyrano di Bergerac" di Rostand, per la regia di  Denis  Podalydès . Lo spettacolo è stato rappresentato a Parigi nel luglio scorso ed è stato interamente filmato con un'eccellente qualità audio/video e diversi inserti del "dietro le quinte" che hanno impreziosito il racconto dell'opera. Il prestigioso centro culturale francese si trova a due passi dal Senato della Repubblica, nel cuore della capitale, e ti accoglie subito con una biblioteca bella, vivace e ricca di testi della letteratura e del giornalismo francese. Ma è al piano di sotto che si apre un mondo: un meraviglioso spazio espositivo conduce al teatro e alla confortevole sala cinematografica in cui si è tenuta la proiezione. Il Cyrano è

Die Giftschiffe der kalabrischen Mafia

(Si ringrazia il blogger Francesco Dotti per aver cortesemente concesso l'utilizzo di questa splendida vignetta, da lui ideata e disegnata. Cliccate qui per visitare il suo blog). Jörg Bremer Artikel entnommen Frankfurter Allgemeine Zeitung Die „Cursky“ hätte der erste Beweis sein sollen, nun geht es um die „Rigel“. Sie soll voll beladen mit Giftmüll in den Tiefen des Tyrrhenischen Meers vor der süditalienischen Region Kalabrien liegen, versenkt von der Mafia. Die soll das mit etwa in den achtziger und neunziger Jahren mit mehr als 30 Schiffen gemacht und dabei gleich mehrfach verdient haben: Sie kassierte für den Transport und die angebliche Entsorgung des Giftmülls und dann die Versicherungssumme für das untergegangene Schiff. Die „Cursky“ wurde nicht gefunden, obwohl ein Kronzeuge aus der Mafia die Koordinaten angegeben hat, an denen er das Schiff 1992 selbst versenkt haben will. An der angegebenen Stelle in etwa 490 Meter Tiefe auf dem Grund vor der Bucht von Cetrar