
C’è un sottile strato di terra che segna la frontiera tra l’essere e l’apparire. È una regione delicata e traballante. La sua descrizione risulta complicata ed occorre un’analisi approfondita. Laddove la dialettica, nel suo tentativo di penetrare in orizzonti di senso e significato, non riesce a raggiungere la meta desiderata, entra in gioco la forza del verso con la caratteristica della compattezza e dell’interpretazione. Ad una domanda che mi è stata posta rispondo con parole che appartengono a quella piccola regione così difficile da abitare, e lo stile usato, una sorta di flusso di coscienza, è forse il più intimo ed opportuno…
Capire chi sei guardandoti dentro
senza veli,
senza inganni,
senza distorsioni,
senza trucchi.
E dici di amare lasciando scivolare promesse di desiderio,
timide e sincere.
Ogni attimo passa pesando
perchè ti volti e rifletti valutando ogni tuo gesto
oppure nascondi un segreto.
Piangi e ti disperi nei giorni in cui una ferita torna a riacutizzarsi,
trattieni il respiro,
diventi responsabile.
Agisci sia per istinto che per ragionamento e dubbio,
sei sincero con te stesso ed hai il coraggio di cambiare.
Tremi quando il peso delle tue scelte influisce sugli altri e
sulla soglia della porta della notte ogni pensiero toglie il fiato fino a strozzare.
Hai angoscia del futuro.
Sei abbandonato all’incertezza.
Non sei schiavo di alcun padrone e se lo sei accetti il peso del sacrificio.
Vivendo le emozioni e le passioni trovi la forza di rialzarti.
Poi ci sono gli istanti in cui ingannato dal suono della pioggia e dagli scherzi della natura
hai paura. Ogni sorpresa corrisponde al battito accelerato del cuore.
Torni bambino provando meraviglia e stupore di fronte alla seduzione del mistero…
…Il vento tra i capelli è una carezza.
…Un raggio di sole migliora la tua giornata.
…La luna e le stelle ti sorridono.
Talvolta capisci chi sei da chi ti sta di fronte perchè è un diamante dai molteplici volti
e non un semplice vetro trasparente di cui non ti accorgi.
Ti senti diverso se ricevi l’abbraccio di un amico,
se menti in buona fede e lo ammetti,
se regali un sorriso o qualcosa di te agli altri,
se dici al nemico “stai sbagliando” e gli stringi la mano.
Ad un certo punto ascolti il silenzio e pensi “che piacevole compagnia,
ma avere qualcuno con cui condividerlo è ancora più importante”.
Allora ti abbandoni all'ignoto ed alla bellezza,
sposi questa fedele compagna che è la conoscenza:
l’intelligenza diventa coscienza.
Ed infine comprendi che ogni giorno è qualcosa di più di una semplice successione di ore,
ma un piccolo universo da cui pensi e realizzi i tuoi sogni. Avverti che cogliere la banalità è difficile,
e proprio in quell’occasione ti viene il sospetto che la povertà che ti circonda è ricchezza.
Cerchi la mano di tuo padre, il sorriso di tua madre, gli occhi della tua sposa, le parole di un amico
che ti aiutano a capire che anche se ieri ed oggi sono bui, domani hai la speranza della luce.
Capitano anche le volte in cui muori ed a poco a poco ricominci a vivere
e questi sono i momenti in cui ti accorgi che tutto ciò ti rende uomo.
Grazie per il titolo onorifico di "poesia" che hai voluto attribuire a questo testo
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