Voglio parlarvi de “Il meglio è passato” a Catanzaro, da catanzarese. In una città in cui spesso Roma, o tutto ciò che stia più a nord di Lagonegro, viene visto come la liberazione dai ruoli e dalle etichette che qui si tende ad assegnare (“U sbertu”, “U scemu”, “A lindina”, “U traffichinu”. “A persuna per bena”, infine, caricando questo “per bena” di un valore quasi assoluto). “Il meglio è passato” è ambientato a Roma e racconta la storia di un personaggio, Italo, presentatosi all’improvviso alla mia mente come l’interprete di tanti volti visti nella metropoli. Conoscendomi, potreste chiedermi subito “Perché Roma?” Perché è la città in cui sono maturato, non quella in cui sono cresciuto. E adesso che il mio primo libro ha sullo sfondo Roma, Catanzaro comincia a chiedermi conto, a esigere di più. Perché sicuramente le devo molto di più. Italo, il protagonista (un po’ mancato per vocazione….) del libro si muove in un suo percorso romano ben definito che ha come rifugio ultimo il Bingo, ...