Sono andato a vedere " La grande bellezza ". Lo ammetto, sono un po' di parte. Giudico Sorrentino e Servillo due giganti, rispettivamente della regia e della recitazione. Non scrivo recensioni, provo a esprimere impressioni. Il film è un capolavoro , sgombriamo subito il campo da ogni possibile titubanza. Descrive, come non ho mai visto in precedenza, le miserie di una condizione umana lasciva e incapace di riscattarsi, se non nel mero compatimento dei propri vizi. Non c'è autoindulgenza, c'è la convinzione di essere entrati, volontariamente, in un vortice: la bella vita romana, la grande bassezza , con echi da tardo impero decaduto. Servillo è un mostro, questo si sapeva. Non era però facile descrivere la mostruosità di una vita che scorre inesorabile, nell'affannosa ricerca di bloccare il tempo, di sfidarlo, provando a sentirsi tristemente giovani . Nel film c'è la morte, una forte, costante puzza di morte. C'è il sorriso di Fa...