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Cyrano, in amore ci vuole naso. Una sera all'Institut Français - Centre Saint-Louis di Roma.

Giovedì 7 dicembre sono stato all ’ INSTITUT  FRANÇAIS - CENTRE SAINT-LOUIS  di Roma per assistere a uno straordinario spettacolo di teatro filmato.  Nell'ambito de "L a Comédie Française al cinema", è stata proposta la rappresentazione del "Cyrano di Bergerac" di Rostand, per la regia di  Denis  Podalydès . Lo spettacolo è stato rappresentato a Parigi nel luglio scorso ed è stato interamente filmato con un'eccellente qualità audio/video e diversi inserti del "dietro le quinte" che hanno impreziosito il racconto dell'opera. Il prestigioso centro culturale francese si trova a due passi dal Senato della Repubblica, nel cuore della capitale, e ti accoglie subito con una biblioteca bella, vivace e ricca di testi della letteratura e del giornalismo francese. Ma è al piano di sotto che si apre un mondo: un meraviglioso spazio espositivo conduce al teatro e alla confortevole sala cinematografica in cui si è tenuta la proiezione. Il Cyrano è...

L'etica? Un affare!

Si è concluso domenica scorsa il festival “Economia COME” , realizzato da Fondazione Musica per Roma e Camera di Commercio di Roma e promosso da Invitalia con la consulenza editoriale di Laterza Agorà. Il festival ha rappresentato un pionieristico esperimento di kermesse su temi economici aperta al grande pubblico.   Sul modello del "Festival del giornalismo" di Perugia, per intenderci. Molto bello l'allestimento dello spazio espositivo-informativo di Invitalia, con esempi concreti delle più recenti innovazioni sostenute dalla società. Una circostanza tuttavia mi ha particolarmente colpito: considerate le dimensioni dell'evento, c'era pochissima gente. Ed era domenica, giorno clou del Festival . O sono stato molto sfortunato o si può fare molto di più dal punto di vista della divulgazione preparatoria e dell'informazione, non solo settoriale. La fortuna mi ha invece assistito nel seguire il panel, dal titolo "Quale economi...

A 80 dalla morte di Gramsci, 80 anni vivendo Gramsci

Sono passati 80 anni dalla morte di Antonio Gramsci, ma il suo pensiero continua a far discutere e riflettere. La vastità dell'ingegno gramsciano è un terreno difficile da esplorare, ma regala continuamente nuovi punti di vista per rileggere il passato, capire il presente e affacciarsi consapevolmente al futuro. Questo mi sembra di aver compreso ascoltando, incantato, l'intervento del Prof. Giuseppe Vacca alla UPTER di Roma. Vacca, già professore di "Storia delle dottrine politiche" presso l'Università di Bari e deputato del PCI, ha diretto e presieduto la Fondazione Istituto Gramsci per quasi vent'anni . Ma il suo studio sul grande genio italiano del '900 inizia molto prima, negli anni giovanili. Ripercorrendo sinteticamente quanto contenuto nel suo celebre "Vita e pensieri di Antonio Gramsci" (Einaudi storia, 2012) , Vacca ha offerto al pubblico una sorta di manuale minimo per comprendere il Gramsci storico, politico e letterato tra ...

Manovra, in retromarcia?

Il Governo italiano ha varato una manovra da 20,4 miliardi . Detta così fa la sua figura, non è una manovra "copernicana", ma non ce la potevamo permettere come continuano ostinatamente a ripetere commentatori più o meno accreditati. Quando si parla di numeri e politica, più in generale del futuro dell'Italia, ripongo ancora una certa fiducia ne "Il Sole 24 Ore", con quelle belle pagine arancioni che aiutano a districarsi meglio tra annunci, valutazioni e previsioni. Una prima cosa che mi sembra di aver capito: se ti consideri giovane, ma hai più di 35 anni e non sei uno statale (categoria mitologica in Italia, esaltata da leggende di fantozziana memoria), la manovra non ti interessa tantissimo. A meno che tu non voglia cambiare la caldaia o dare sfogo a reconditi istinti di giardinaggio domestico-condominiale. E questa, a 36 anni suonati, non mi sembra una grande notizia . Gli sgravi fiscali come incentivi all'assunzione riguarderanno inolt...

Lo scenario? Mediamente tragico. Il Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione

Ho letto sui giornali la notizia della presentazione del 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, "I media e il nuovo immaginario collettivo" .  Molto interessante - ho pensato - per cui sono andato a guardare un po' di numeri che sarò felice di snocciolare in questo post. Il media dominante nel Belpaese rimane la cattiva maestra televisione, come la definiva KP. La TV tradizionale è infatti seguita dal 92,2% dell'utenza complessiva di tutti i device . Come prevedibile, soffrono i quotidiani, stritolati da strumenti veloci quanto superficiali. Ricordiamo che le soglie di attenzione e comprensione si stanno abbassando sempre di più di generazione in generazione.  Oggi solo il 35,8% degli italiani legge i giornali di carta. Ma c'è di peggio, solo il 42,9% degli italiani ha letto almeno un libro durante l'anno !  Non vorrei sembrare saccente, non ne ho le qualità e le ragioni, ma quest'ultimo dato è davvero allarmante: si arriva a livelli di...

Democrazia: chi la vuole Kotler e...

Ho partecipato ieri a un interessante intervento del Prof. Philip Kotler sul tema " Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l'Italia". L'evento, ospitato dalla LUISS e organizzato da " The Ruling Companies ", ha preso le mosse dall'omonimo volume, edito da "Il Mulino" per l'Italia e curato da Federico Mioni. Il titolo originale del libro, nella versione USA, è " Democracy in Decline. Rebuilding its Future " ed è stato pubblicato ben prima che Trump trionfasse come 45° Presidente degli Stati Uniti. Kotler, come noto, è il padre del marketing , il guru di una disciplina che ha acquistato sempre più credibilità conquistando il resto del mondo con una chiara e aggressiva logica statunitense. In questo volume Mr. Marketing decide di provare a interpretare i malanni -  più che le falle -  le debolezze ("weaknesses") della democrazia. E, per illustrare la sua nuova sfida editoriale, Kotler ha messo in ca...

Facebook logora chi ce l'ha

Ebbene sì. O almeno così sembra. Il più popolare tra i social network ha due miliardi di utenti fissi al mese. Questo dicono le statistiche .  È  insomma il Paese, seppur virtuale, con più abitanti al mondo. Merito di Zuck ( o di chi ha avuto per davvero l'idea, leggere Mezrich ) e dei suoi collaboratori.  Ci ha conquistato, con il fascino cialtrone di un luogo in cui tutti si sentono Bukowski, Emily Ratajkowski o Lewandowski.  Possiamo esprimere solidarietà per un attentato, confessare la nostra smodata passione per i gattini e dichiararci strenui oppositori di Kim Jong-un.   È un posto fantastico, in breve, del quale moltissimi non riuscirebbero a fare a meno. Anche questo post andrà ad arricchire tra poco il fiume di contenuti che ogni secondo vengono pubblicati.  Ok, ricevuto, ma è anche un posto bruttissimo. L'unica dimensione di vita per tanti social-addicted, ll rifugio ultimo dei guardoni e dei delusi in amore o sul lavoro....